Vendesi

Vendesi

Ho un problema e, visto che siamo tra noi, vorrei confidarvelo: l’altro giorno, per sbaglio, ho comprato un deputato e adesso non so più che cosa farmene. Ho scritto «per sbaglio» e me ne pento: non si è trattato di un errore, non in senso classico. Dovrei parlare, piuttosto, di acquisto "compulsivo", un gesto dovuto a quei tipici meccanismi di emulazione dettati dall’insicurezza e dal desiderio di conformarsi alla massa.
Dovete capire: c’è in giro quest’aria di acquisti, tipicamente natalizia, e poi avevo sentito dire che un deputato era il "gadget" dell’anno: credevo ci si potesse inviare e ricevere mail, chattare, accedere a mappe via satellite e leggere i giornali. Troppo tardi ho capito che quello è l’iPad, non il deputato: ormai era fatta e adesso l’onorevole ce l’ho sul gobbo. Salta poi fuori che, dopo il voto di fiducia, il suo valore si è dimezzato, se non peggio. Lo tengo sul balcone: in casa mi sporca. Purtroppo, ha già litigato con il cane dei vicini al quale ha cercato di rifilare un emendamento avariato.
Insomma, la morale è questa: rivendo il deputato, anche a poco. Cedo gratis la gabbietta e quel poco di mangime che è rimasto. Francamente, non ne voglio più sapere: mi ha deluso. Vedete, un tempo ciò che ho appena scritto sarebbe stato colpa mia in quanto qualunquista. Adesso è colpa sua in quanto onorevole.

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