Viva l’aquilone

Crederete forse che Sherlock Holmes sia un personaggio letterario con un buffo cappello, la pipa e la lente d’ingrandimento. I più informati sapranno che egli viveva al 221B di Baker Street, Londra, e che il suo autore è Sir Arthur Conan Doyle, un medico scozzese con la passione per la narrativa.

Ebbene, tutto ciò è esatto, ma anche incompleto. Infatti, se l’astuto Sherlock Holmes altro non è che un personaggio immaginario, il sistema di pensiero che lo caratterizza è invece una realtà. C’è infatti chi gli riconosce efficacia e concretezza e chi, come Maria Konnikova (non una tennista, ma un’autrice) ci ha scritto sopra un saggio: “Mastermind: How to Think Like Sherlock Holmes”. In pratica: “Pensare come Sherlock Holmes”.

Forse avrete presente come pensa e agisce il detective di Conan Doyle. Di solito, egli entra in una stanza, o riceve un cliente nello studio di Baker Street, e in pochi minuti, grazie all’osservazione dell’abbigliamento dell’ospite, della sua postura, dell’abitudine di mordersi le unghie o di tamburellare le dita sul bracciolo della poltrona, è in grado di fornircene informazioni essenziali: in quale reparto dell’esercito ha servito, che cosa ha mangiato a pranzo e quale spettacolo teatrale andrà a vedere più tardi. Non di rado Holmes, per lo stupore del suo ottuso (al confronto) amico Watson, aggiungerà che, nel passato del cliente, c’è un infelice storia d’amore con un basset hound zoppo.

Privato delle esagerazioni letterarie, questo modo di pensare - ma soprattutto di osservare - è, secondo Maria Konnikova la non-tennista, applicabile nella vita di tutti i giorni. «Basta sapere che cosa osservare e concentrarsi su quello». Occorre imbrigliare il pensiero, insomma, inscatolarlo e considerarlo come uno strumento utile a un fine soltanto: come un cacciavite serve solo ad avvitare viti e una pialla solo a levigare superfici di legno. Dubito di riuscire a imitarlo: so bene come il mio pensiero sia piuttosto un aquilone: tenta di arrivare in alto, non sempre ci riesce, non per questo si presta a piantare chiodi.

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