Viva le mappe

Ho sempre amato le mappe. Smodatamente. Datemi una mappa e mi farete felice. Mi folgorò, credo, la mappa riprodotta in una vecchia edizione dell'Isola del Tesoro. “Fidati di una mappa” dovetti pensare, “e arriverai da qualche parte”. Da allora mi piacciono tutte le mappe: quelle stradali, quelle turistiche, quelle della metropolitana, dei bus e dei ristoranti tipici. Le mappe fanno chiarezza, fin dal loro annunciarsi: non esiste una mappa del “tutto”, sarebbe inutile. E' proprio nel “tutto” che dobbiamo districarci: le mappe, dunque, scendono nello specifico. Una città può avere infinite mappe: la mappa stradale, la mappa delle fogne, quella dei collegamenti telefonici ed elettrici, quella dei monumenti, delle sedi di partito e dei bagni pubblici (l'accostamento è casuale).

Da parte sua, la rivista “Time” ha contribuito alla gioiosa festa delle mappe pubblicandone 17 di particolare rilievo. In esse si sottolineano, su scala mondiale, informazioni essenziali: in quali Paesi la popolazione maschile è più pelosa (in tutta l'area del Mediterraneo, inclusa l'Italia, la vegetazione intaccata dagli incendi viene compensata da una diffusissima villosità) e in quali aree si beve caffè fresco o istantaneo (Europa e Americhe: fresco; Asia e Australia: istantaneo). Un'altra mappa ci informa che il Paese con la più alta percentuale di divorzi è la Spagna, ma anche negli Stati Uniti e in Russia le coppie sono messe male. Non manca il dettaglio delle nazioni con le popolazioni più fisicamente attive: primeggiano la Russia e la Mongolia, l'Italia è molto indietro ma mai quanto l'Argentina e l'Arabia Saudita. Ci sono però nazioni di cui manca il dato: evidentemente non potevano essere disturbate a muoversi per fornircelo. Segnalo infine la mappa dei Paesi più visitati al mondo: vince la Francia. L'Italia è quinta ma battuta, in Europa, anche dalla Spagna.

Insomma: mappe, mappe e ancora mappe. Non mi hanno mai tradito: semmai deluso. Seguendole, ho trovato nella realtà corrispondenze sfiorite, modeste e ridimensionate e, sempre, il desiderio è stato di tornare nella mappa.

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