Tra le - tante - caratteristiche sorprendenti del nostro cervello spicca quella che gli permette di lavorare sia concentrandosi su una singola operazione (risolvere un calcolo difficile, leggere una pagina ben scritta, indugiare sulle curve di Belen ) sia raccogliendo materiale qui e un là, e dunque costruendo per iniziativa autonoma associazioni di immagini, di sensazioni, di pensieri e di riflessioni. Se permettete, offrirò a titolo di esempio un caso capitatomi ieri.
Sulla homepage di un importante sito di informazione campeggiavano, l’una accanto all’altra, due informazioni, diverse per contenuto e, diciamo, modulo mediatico. La prima era una notizia vera e propria e riferiva dunque di un fatto: la “gaffe” televisiva di Giovanni Toti, candidato alla presidenza della Regione Liguria per Forza Italia e Lega Nord, il quale ha erroneamente collocato Novi Ligure in Liguria, strappandolo alla sua legittima appartenenza al Piemonte. La seconda, più che una notizia una proposta visiva, era la squisita gallery di foto scattata in Canada e dedicata a una famigliola di orsi bruni: mamma orsa e due orsetti. Un quadretto delizioso, oltre che per la bellezza degli esemplari, anche per l’automatica umanizzazione che, in presenza di scene del genere, il nostro cervello si sente in dovere di produrre.
Per farla breve, davanti a tutto ciò l’associazione che il mio cervello ha prodotto è questa: ma quando Toti, o il suo avversario, sarà eletto presidenti di Regione, avrà autorità, oltre che sui liguri umani, anche su quelli animali? In altre parole: è giusto per gli uomini estendere giurisdizione politica e amministrativa su flora e fauna solo perché ne l’una né l’altra hanno i mezzi per obiettare? Non dovremmo forse limitare l’autorità degli uomini agli uomini? In fondo, per l’orsa canadese Novi Ligure non è né in Liguria né in Piemonte. Semplicemente non è, in quanto esterno al suo raggio di necessità e di competenza. A pensarci bene, tale atteggiamento fa di lei il mio candidato ideale per qualunque elezione prossima ventura.
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