Tra sabato e domenica due partiti importanti come la Lega e il Pd hanno celebrato le elezioni primarie. In tutta sincerità, trovo esaltante questa prova di democrazia all'interno di associazioni come i partiti che sono spesso tacciate di fare un po' come cavolo gli pare. Dunque, un plauso alla primarie. A essere pignoli, qualche regola andrebbe perfezionata perché se, metaforicamente parlando, io riesco a intrufolarmi nell'assemblea di un condominio in cui non abito, voto per il rifacimento del tetto in oro massiccio e il mio voto è decisivo, i condomini “regolari” avrebbero qualche ragione di protestare. Comunque sia, viva le primarie. Anche perché da esse traggo conferma di un sospetto: in Italia la democrazia funziona a meraviglia il sabato e la domenica.
Non so se ci avete fatto caso, ma il sabato e la domenica, se non sono allo stadio o in discoteca, gli italiani hanno la tendenza a partecipare a manifestazioni edificanti. Maratone benefiche, marce per la pace, raccolte di fondi, concerti per porre fine a ogni sorta di irritazione della pelle, cene con le quali sgominare piaghe quali malattie infettive e televendite notturne.
Sì dirà: bella scoperta! Queste iniziative vengono organizzate a bella posta il sabato e la domenica perché gli italiani siano liberi di parteciparvi. Sostituite il mercoledì alla domenica come giorno libero e diventeremo democratici e partecipativi il mercoledì. Non contesto questa lettura, ma resta il fatto che l'abitudine costante a partecipare la domenica e a sbattersene il lunedì - sia detto “in primis” per il sottoscritto - crea una forte sensazione di schizofrenia sociale e, in ultima analisi, porta a una specie di astigmatismo democratico. Volonterosi e forti la domenica, rassegnati durante la settimana; solidali e liberi il sabato, egoisti e prigionieri delle consuetudini il martedì. Il vivere da cittadini diventa così uno degli appuntamenti che scandiscono la settimana, come lavare la macchina o fare la spesa al supermercato. E scordatevi che qualcuno ci dia la tessera-fedeltà.
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