ALTERINCOM, VOL. I

 

Buona domenica,

l'idea è questa, un supplemento settimanale dove parlare di dischi, libri, cinema segnalando non tanto quello che vi segnala qualsiasi fonte cartacea o informatacea, ma quello che magari sfugge (senza rimestare obbligatoriamente nel torbido). Così non è questa la sede per dire che è uscito un nuovo album di Elisa, o Bersani, o Vecchioni, tutte cose che potete trovare facilmente altrove. Allo stesso modo più che raccontarvi trame di romanzi, preferisco indicare saggi o libri strani che si disperdono, altrimenti, tra gli scaffali. Per i film, invece di illudermi che qualcuno li comperi, invece di obbligarvi a lunghe session di connessione per scaricarli @ scrocca, mi piace segnalare, disperse nel mare magnum del digitale terrestre, quelle pellicole preziose di cui si rischia seriamente di perdere. Tutto chiaro? Tutto chiaro. Ah, naturalmente va tutto a gusto personale e a miei insindacabili, quindi sindacabilissimi, giudizi.


STEFANO BOLLANI - HAMILTON DE HOLANDA

O que serà (ECM)

Tra le due fazioni "che genio che è Bollani" e "Bollani ha cotto il razzo", tendo a schierarmi più con la seconda, ma quando il ragazzo capolavoreggia bisogna riconoscerglielo. In questo caso si tratta di una registrazione effettuata nell'agosto di un anno fa ad Anversa in compagnia di questo Hamilton De Hollanda, bandolinista (non è un errore di battuta) brasiliano. Nella mia immensa onniscienza (anche perché O que será è sua), ritenevo si trattasse, ovviamente, del figlio di Chico Buarque che, invece, si chiama De Hollanda, con due L e i due não são parentes. Questo De Holanda con una L sola è un musicista straordinario al punto che quello che uno teme essere micidiale (UN'ORA DI PIANOFORTE E MANDOLINO CHE COSTUI VUOLE SCRITTO CON LA B???) è, al contrario, sublime. Con il suo strumento passa da suoni chitarristici ad altri più simili all'oud turco e al berimbau africano, una piccola orchestra in un uomo solo (ma pieno di capelli). Composizioni originali dei due e - della serie "che senso ha suonare con un brasiliano se poi non si fa musica brasiliana?" - di Jobim (Luiza) e il Canto de Ossanha di Baden Powell (non c'entra con i boy scout, i meno giovani magari se la ricordano cantata da Mina come Chi dice non da). C'è pure Oblivion di Piazzolla tanto per gradire.

Un assaggio:
https://www.youtube.com/watch?v=L_rUHt8DzQA&feature=youtube_gdata_player

Genere: JAZZ, MA NON TROPP


CARRIE RODRIGUEZ

Give me all you got (Ninth Street Opus)

Già una che ti guarda così dalla copertina e ti chiede "dammi tutto quello che hai", come dire... attira l'attenzione. Ma quando uno supera l'impatto ambientale del cd e si tuffa nella musica di costei fatica a non perdere la testa. Carrie è uno di quei personaggi che sbocciano negli Usa e che da noi latitano sempre di più. Scrive, canta, suona da virtuosa il violino, la chitarra (tenore) e il mandolino (evidentemente protagonista di questa prima AlterInCom), che essa chiama mandobird. Il disco è distribuito anche in Italia (grazie alla benemerita Ird), ma questo è anche un avviso e un invito all'ascolto diretto, perché domani sera (lunedì 21) Carrie sarà in concerto All'unaetrentacinquecirca a Cantù.

Qui un altro appetizer:
https://www.youtube.com/watch?v=UVEbit-7jGQ&feature=youtube_gdata_player

E qui, una bella biografia per conoscere meglio costei:
http://www.pomodorimusic.com/artista.php?id=3

Genere: CANTAUTORALIA


JORDI SAVALL - HESPÈRION XXI

Orient - Occident II: Hommage à la Syrie (Alia Vox)

Chi non conosce Jordi Savall si è perso una bella fetta di musica dell'ultimo mezzo secolo. Sorta di uomo del Rinascimento (anche se è maggiormente inteso come "uomo del Barocco", anzi, i català dicono meravigliosamente "barroco"), egli è virtuoso di viola da gamba - delle più svariate ampiezze e accordature - ricercatore musicale e filologo, studioso, direttore d'orchestre (ne ha tre), ma anche discografico capace di creare alcuni dei prodotti più accattivanti del peggior momento nella storia dell'industria musicale. Le pubblicazioni Alia Vox, invece di proporre il solito artista che si sceglie il consueto programma di repertorio di un autore ben noto (se no non si vendono neanche quelle poche copie), sono dei piccoli gioielli d'arte fin dalla copertina, con scelte iconografiche oculatissime e progetti che mutano da disco a disco. Questo è il secondo volume di una serie iniziata con un omaggio all'Afghanistan devastato dalla guerra. Ovviamente (e purtroppo) Savall ora volge lo sguardo alla Siria, invocando la pace con l'arma di una musica davvero sospesa tra Occidente e Oriente, mescolando i suoi sodali con un pugno di virtuosi siriani (ah, non manca l'oud, sempre per proseguire sulla strada odierna  dei mandolini). Martedì 22 Jordi sarà al Conservatorio di Milano con un altro ensemble, Le Concert des Nations, per interpretare tutti e sei i Concerti brandeburghesi di Bach, ma quando tocca il Giovanni Sebastiano, Savall convince assai meno.

Volevo offrirvi un dattero, ma faccio una follia:
https://www.youtube.com/watch?v=Y543V5x0NQs&feature=youtube_gdata_player

Genere: CLASSICHERIE


ALLEN GINSBERG

The bloodsong (Il Saggiatore, 160 pagine, 15 sacchi)

Non so per quale motivo proprio in questo momento storico, fatto sta che la cinematografia americana si sta ricordando, o sta proprio scoprendo, i beat. Nel giro di pochi anni sono usciti il mediocre Urlo, incentrato sul processo per oscenità che si abbatté sul poeta Allen Ginsberg, On the road, banale visualizzazione del romanzo di Kerouac (uno di quei libri che nessuno aveva osato trasporre per anni, e ci sarà un perché) e ora Giovani ribelli - Kill your darlings, in programmazione in questi giorni al Gloria. Non l'ho (ancora) visto, ma non promette benissimo a giudicare dalle severe stroncature che sta collezionando, complice, forse, la scelta di affidare il ruolo dell'intellettuale, anticonformista, omosessuale, ebreo, americano Ginsberg al simbolo del cinema entertainment, istituzionalizzato, etero, protestante e eminentemente britannico Radcliffe (sì, insomma, quello di Harry Potter). Per la legge "bastano la pettinatura e un paio di occhiali e assomigli a chiunque"). Il libro, purtroppo, sfrutta il traino del film ficcandolo pure in copertina. Invece è da leggere come terza parte di un'avventura iniziata da Kerouac e William Burroughs in E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche, scritto a quattro mani e a lungo ritenuto perduto, recuperato e pubblicato in Italia da Adelphi (è appena uscita l'edizione economica). La storia è quella dell'amicizia - attrazione - coselosche tra i tre scrittori e il giovane e bellissimo Lucien Carr che, però, finisce male perché egli accoppa il professore con cui intratteneva torbida relazione e gli amici, sostanzialmente, si comportano come le tre scimmiette. Poi K & B hanno esorcizzato il tutto scrivendoci un giallo surreale a quattro mani. La parte di Ginsberg attinge ai diari.

NdA: dei libri, e non di altro, indico il prezzo perché è imposto. Chi si chiedesse com'è lo stato dell'editoria in Italia sappia che sul sito ufficiale dell'editore, The bloodsong è indicato come The boodsong, senza la L (perché questa è una pagina di mandolini e di L)...

Genere: BEATITUDINI


MICHEL DAUBERT

Tintin. L'arte di Hergé
(L'Ippocampo, 480 pagine illustrate, 29,90 sacchi)

Se non amate Tintin (si, insomma, Tentén) andate pure oltre. Se, invece, lo adorate o lo leggevate anni fa, intanto andate a recuperare l'integrale della Lizard con tutte le storie riunite in otto volumi, poi c'è questa meraviglia. Pagina dopo pagina, Daubert scova e illustra citazioni letterarie, cinematografiche, naturalmente fumettistiche, a metà tra il diario di bordo e la mappa di navigazione. Un libro che ha il solo difetto di essere stato stampato con le pagine vergate di rosso che tendono ad appiccicarsi tra di loro (con il tagliacarte si peggiora la situazione). Ecco QUESTE sono le preziose informazioni che servono a spende i soldi per accattarsi un libro. Comunque una volta che se n'è venuti a capo è una lettura godibilissima.

NdA: anzi, direi di più: una godibilissima lettura...

Genere: BALLOONATE


RAITRE, LUNEDÌ 21 OTTOBRE, ORE 1.15

Le beau Serge (Francia, 1958, 93 minuti) di Claude Chabrol con Jean-Claude Brialy, Bernadette Lafont e Gérard Blain

François ritorna nel suo villaggio dopo molti anni di assenza. Vi ritrova l'amico Serge, ormai diventato alcolizzato. Serge è sposato con Yvonne, dalla quale ha avuto un bambino nato morto, e che è nuovamente incinta. Egli non perde occasione per umiliarla in pubblico, fin quando un giorno François affronta l´amico...

NdA: la nouvelle vague, prima di essere tale, ha avuto prodromi magnifici come quest'opera che anticipa Godard e Truffaut...


RAIMOVIE, MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE, ORE 8.15

Il flauto magico (Italia / Germania, 1978, 56 minuti) di Emanuele Luzzati e Giulio Giannini



La storia del rapimento della bella Pamina, figlia della Regina della Notte, e delle prove che il principe Tamino dovrà superare per liberarla da Sarastro e raggiungere il Regno della Luce. Versione animata della celebre opera di Mozart. Vengono usati molti metodi, dai burattini al teatro delle ombre.

NdA: per i bambini cresciuti... Cresciuti bene...


In collaborazione con: Eden Design, Solfo.

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