ALTERINCOM, VOL. IV

Buona domenica,

una notizia che mi ha colpito questa settimana è la nascita in Sicilia della Strada degli scrittori, un “itinerario turistico - culturale legato a tre grandi autori siciliani: Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri” che verrà presentato domani dal ministro Bray. Si parte dalla Racalmuto di Sciascia passando per la Agrigento di Pirandello per arrivare, fatalmente a Porto Empedocle, casa di Camilleri che, al contrario degli altri, potrebbe anche rispondere al citofono visto che, al contrario degli altri, esso ancora respira, se pure male. Fossi in lui, in ogni caso, una bella grattatina me la darei...


ENNESIMO

ARTISTI VARI

Morricone pops (Él Records)

Inizio rendendo omaggio al festeggiato odierno nel dì della sua ottantacinquesima primavera. Se ha un difetto, Morricone (a parte quello di musicare anche li peggio filmacci), è quello di essere un pessimo giudice di se stesso che, da sempre, afferma che la sua indigeribile “musica assoluta”, liquidando le colonne sonore, dalle più geniali a quelle esclusivamente alimentari, come una personale serie B della propria arte. Mah. Di certo nella serie C ci sono le canzoni che ha arrangiato, e in certi casi anche composto, per gli artisti più disparati che, invece, meritano riscioperta. In passato ci furono i quattro volumi di Canto Morricone (Bear Family), ora questo Morricone Pops recupera brani eseguiti da artisti dimenticati (Dora Musumeci, Enrico Pianori, Barbara Baldassarri), inattesi (Alberto Lionello, Catherine Spaak), ma anche celeberrimi (Tenco, Morandi, Edoardo Vianello) con almeno un pezzo di importanza capitale: è la versione di Pete Tevis di Pastures of plenty di Woody Guthrie del cui arrangiamento Ennio si ricordò quando dovette servire un tema a un giovane regista romano che voleva fa’ l’ammericano. Sentitela qui:

https://www.youtube.com/watch?v=XAE9tFd6WkQ&feature=youtube_gdata_player


NOTTURNI

JOHN POTTER & THE DOWLAND PROJECT

Night sessions (ECM)

Potter è l’esponente di punta dello Hilliard Ensemble, il quartetto vocale che i classicisti conoscono per essere uno dei più validi interpreti della polifonia tra Medioevo e primo Rinascimento. I jazzofili, invece, li conoscono per Officium, l’impareggiabile matrimonio tra quella tradizione e il sax di Jan Garbarek. In questo caso, invece, le proporzioni sono ribaltate. Invece di quattro voci e uno strumento, abbiano una voce, quella di Potter, e cinque strumentisti: John Surman (sax soprano, clarinetto basso e percussioni), Stephen Stubbs (liuto, chitarrone, Milos Valent (violino e viola), Maya Homburger (violino barocco) e Barry Guy (contrabbasso) interpretano brani composti tra XII e XV secolo. Da ascoltare in solitudine, dopo mezzanotte. Tanto per darvi un esempio:

https://www.youtube.com/watch?v=hKzkbpIiuSs&feature=youtube_gdata_player


GHIACCIAIA

EMILIANA TORRINI

Tookah (Rough Trade)

Quando emerse, alla fine degli anni Novanta, venne fraintesa come una Björk dei poveri. Eh sì, perché Emiliana non è italiana, bensì islandese (e per loro e Davidsdottir, secondo i cognomi patronimici che esistono in una nazione che ha lo stesso numero di abitanti di Bari) ed è sicuramente meno estrosa a tutti i costi dell’illustre compaesana, il che in certi casi è un pregio, come per questo Tookah. Lo segnalo, anche se è già uscito da un po’, perché la Torrini sarà in concerto domani sera (lunedì 11 per chi leggesse in ritardo) ai Magazzini Generali di Milano. E vale la trasferta. Ascoltate qui, possibilmente mentre tramonta il sole, sale la luna e cadono i satelliti:

https://www.youtube.com/watch?v=pGNV9DpBiq4&feature=youtube_gdata_player


GREENOLOGIA

Verde. Storia di un colore di Michel Pastoureau (Ponte alle Grazie, 239 pagine illustrate, 29,80 sacchi)

Colore ambiguo e capriccioso, il verde: da un lato simbolo di speranza, fortuna, natura e libertà, dall’altro tinta associata al veleno, al denaro e addirittura al diavolo. Giudizi altamente contrastanti, che si sono avvicendati nel corso dei secoli e che sono lo specchio di un cambiamento dell'orizzonte culturale della società che li ha prodotti. Ed è proprio questa evoluzione della nostra società al centro del nuovo saggio illustrato del grande storico francese Michel Pastoureau. Terza tappa di un progetto di alto profilo, al pari dei due precedenti Blu e Nero, Verde è un’opera di ampio respiro, che spazia dall’arte, alla scienza al costume e che, di tassello in tassello, restituisce un altro affascinante e avvincente capitolo della storia dell’Occidente, dall’antichità ai giorni nostri.

NdA: una festa per gli occhi (ottima idea regalo natalizia, tra l’altro, per chi volesse portarsi avanti)...


MUSICOFILIA

Come funziona la musica di David Byrne (Bompiani Overlook, 345 pagine illustrate, 28 sacchi)

Come funziona la musica è l’esuberante celebrazione di un soggetto cui David Byrne ha dedicato non solo la propria esistenza creativa, ma altresì le sue costanti riflessioni. In egual misura storico e antropologo, affabulatore e scienziato sociale, Byrne attinge alla propria pluriennale esperienza con i Talking Heads, Brian Eno e una miriade di altri collaboratori - insieme a viaggi in teatri lirici wagneriani, villaggi africani e in qualunque luogo esista la musica - per mostrare come la creazione musicale non sia solo l’opera del compositore solitario, isolato nel suo studio, bensì il risultato tanto logico quanto miracoloso di circostanze sociali. In una travolgente avventura intellettuale, Come funziona la musica racconta anche, con passione e ironia, il potere liberatorio e vitale della musica.

NdA: una feste per le orecchie, anche se è da leggere in silenzio... Notevole anche la copertina, che sembra in pelle umana...


AUTORI VARI

The New Yorker. Lo humour delle donne a cura di J. L. Chiflet (Archinto, 189 pagine illustrate, 24 sacchi)

Una signora vestita all'ultima moda si china sulla carrozzina vezzeggiando il bebé: “Gucci Gucci Cucci!”. Una moglie in deshabillé a suo marito: “Secondo te, il mio corpo mi fa apparire grassa?”. Un marinaio su un rompighiaccio dice all’amico, indicando una coppia di creature impellicciate che vengono verso di loro: “Guarda, ragazze!... credo”. Un’adolescente magrissima alla sua amica: “Ho una fame che divorerei mezzo sandwich”. Sono solo alcune delle spiritose perfidie con cui, nell’ormai consueto appuntamento annuale con il meglio del New Yorker, i vari Steig, Mankoff, Addams, Tobey, e tanti altri virtuosi delle vignette ospitate da quasi un secolo tra le pagine del più raffinato dei settimanali americani, si cimentano con il profilo dell’eterno femminino.

NdA: questo è una delizia retro che non deve sfuggire (come i precedenti, e altrettanto deliziosi Lo houmor dei gatti e Lo houmor dei libri). Anche questo è ottimo come regalo, solo a donne spiritose. Conoscete donne spiritose, vero?...


LA TELEVISIÙN


Lunedì (notte) 11 novembre, Raimovie, ore 4.55

The flower and the angry waves (Giappone, 1964, 92 minuti) di Seijun Suzukicon Akira Kobayashi, Tamio Kavaji e Chieko Matsubara

Kikiju, un giovane esponente della yakuza (la mafia nipponica) si innamora di Oshige ragazza destinata a sposare l’oyabun (il boss) (si intuiva, no?) del suo clan. La rapisce e si nasconde a Tokyo diventando un operaio mentre lei guadagna la sua parte come cameriera in un ristorante. Ma, inevitabilmente, il passato ritorna sotto forma di uno spietato killer.

NdA: il tutto sotto una neve perenne. Questo è il film che mette d’accordo gli amanti del cinema di Ozu e Mizoguchi con quelli che hanno scoperto i “film giapponesi” grazie a Tarantino, appropriatamente (trasmesso) in orario da assassini...


Martedì 12 novembre, Raistoria (Canale 54), ore 19

Un uomo fioriva – Pier Paolo Pasolini (Italia, 1993, 70 minuti) documentario di Enzo Lavagnini

Il poeta lascia il paese natio del Friuli sfuggendo al biasimo di un’accusa infamante e raggiunge la Capitale dove si lascia affascinare dal forte contrasto tra l’opulenza capitalina e la vita dei borgatari descritti nelle sue opere. Questo documentario d’epoca segue quello che fu forse il periodo più felice per Pasolini, con interviste a numerosi testimoni, su tutti i fratelli Franco e Sergio Citti.

NdPPP: Addio, addio Casarsa, io vado per il mondo. Napoleone chiama la meglio gioventù...


Sabato 16 novembre, Raimovie, ore 21.20

Non è più tempo di eroi (Usa, 1970, 133 minuti) di Robert Aldrich con Henry Fonda, Cliff Robertson e Michael Caine

Nel 1942 tenente americano è aggregato a un reparto inglese che, in un’isola delle Ebridi, deve distruggere una stazione radio giapponese. Lunga, pericolosa fuga finale. Per il cinico Aldrich non è mai stato tempo d’eroi. Di giocatori, caso mai. Qui la guerra assomiglia al football americano.

 

NdA: e poi c’è una legge fondamentale del cinema che dice “ogni film con Michael Caine merita d’essere guardato”...

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