LUNEDÌ 15 DICEMBRE (PAUL SIMONON DAY)
Buongiorno,
il Capodanno si avvicina (e mica solo quello) e lo sappiamo tutti. Per me, comunque, il segno del passare del tempo è segnato da altri appuntamenti fissi dell'anno, tra cui si staglia il Festival di Sanremo. Ebbene, ieri Carlo Conti (l'unica altra persona al mondo che è perennemente color emiliofede, a parte Emilio Fede) mi ha snocciolato un elenco di nomi da latte alle ginocchia. Ci son cantanti "giovani" che sono ormai dei ritornanti all'Ariston: Malika Ayane, Nina Zilli, Anna Tatangelo e Irene Grandi stanno a questo festival come Fiordaliso, Viola Valentino, Marcella Bella e Tiziana Rivale. Tra i maschietti spiccano quelli che sperano che "almeno con Sanremo" come Britti, Masini e Raf per tacere di Grignani e pure di Nek che aveva deciso di tornare a chiamarsi con nome e cognome salvo realizzare che come Filippo Neviani non lo conosce nessuno (è nota come "sindrome di Enzo Ghinazzi", chiedete a Pupo). L'ormai inevitabile quota talent è preponderante. Sono ben sei: Annalisa, Chiara Galiazzo, Dear Jack, Moreno, Il Volo e Lorenzo Fragola, con quest'ultimo che crea il precedente "vinci X factor e dopo tre giorni sei nella rosa di Sanremo", mah. Tolti tutti questi restano le solite cose fesse, ovvero Grazia Di Michele con Platinette (nessuna mezza misura: o capolavoro o vaccata immonda) e i Soliti Idioti che perpetuano una tradizione iniziata più o meno con il Clarinetto di Arbore. Poi ci sono il fratellino di Fabri Fibra Nesli, la cantante da Eurofestival Lara Fabian e Bianca Atzei che oggi tutti fingeranno di conoscere, ma che in realtà nessuno sa chi è, ma basta guardarla per comprendere come la critica musicale, in stragrande maggioraranza maschile, mentirà per lei: SI VEDE che è bravissima... It's a sad beautiful world...
Un brano acconcio al festival (in realtà è acconcio solo per il titolo, ma l'idea è che sia comunque meglio di qualsiasi cosa ci darà il Festival):
http://youtu.be/MkK1Tsu4mKk
ESSAI - RASSEGNA DI CINEMA D'AUTORE
Uci Cinemas, via Leopardi 1, Montano Lucino, ore 18 e ore 21, biglietti a 5 sacchi
Il sale della terra (Brasile / Italia / Francia, 2014, 100 minuti) di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado
Magnificamente ispirato dalla potenza lirica della fotografia di Sebastião Salgado, Il sale della terra è un documentario monumentale, che traccia l'itinerario artistico e umano del fotografo brasiliano. Co-diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, figlio dell'artista, Il sale della terra è un'esperienza estetica esemplare e potente, un'opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo. Alternando la storia personale di Salgado con le riflessioni sul suo mestiere di fotografo, il documentario ha un respiro malickiano, intimo e cosmico insieme, è un oggetto fuori formato, una preghiera che dialoga con la carne, la natura e Dio.
NdA: mi sembra il film di Wenders più Herzog, se mi spiego...
ANTEPRIMA
Foyer del Teatro Sociale, piazza Verdi 1, ore 18.30, ingresso libero
Incontro di presentazione dell’opera promosso in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro. Il critico musicale Carlo Majer presenterà al pubblico Le contes d’Hoffmann in cartellone per la stagione lirica il 19 dicembre alle 20.30 e il 21 dicembre alle 15.30.
CAVES JAM SESSION NIGHT
Alle Caverne, via Grossi 2, ore 20.45
Palco aperto a tutti i musicisti. Gruppo residente il jazz trio di Donato Matola (chitarra), Stefano Gatti (basso) e Marco Porritiello (batteria).
I LUNEDÌ DEL CINEMA
Via Varesina 72, ore 21, biglietti a 5 sacchi, biglietti a 7 sacchi
Boyhood (Usa, 2014, 165 minuti) di Richard Linklater con Ethan Hawke, Patricia Arquette, Ellar Coltrane, Lorelei Linklater e Steven Chester Prince
Mason (8 anni) vive con sua madre Olivia e la sorella Samantha di poco più grande ma senza il padre Mason sr., da anni separato ma rimasto comunque vicino ai ragazzi. Nonostante la madre abbia la tendenza a trovare nuovi mariti non eccezionali e costringa i figli a traslocare spesso, cambiare scuola e amicizie, lo stesso i due mantengono un rapporto forte con il padre e con lei nonostante tutto, passando 12 anni della loro vita assieme fino al momento di passare al college e di lasciare la famiglia.
NdA: e quindi? 'sto riassuntino non specifica che il film è stato REALMENTE realizzato nell'arco di dodici anni con gli attori che invecchiano (o crescono, parlando dei ragazzi) dentro di lui...
http://www.lunedicinema.com/LC/2014.html
LXI CINEFORUM DI COMO
Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 21, ingresso con tessera
Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente (Francia / Germania / Belgio, 2011, 98 minuti) di Sylvain Estibal con Sasson Gabay, Baya Belal, Myriam Tekaïa, Gassan Abbas e Khalifa Natour
Jafaar è uno pescatore palestinese che pesca sardine e vive con la moglie lungo il muro della Striscia di Gaza. Dimenticato da Allah, incalzato dai creditori e avvilito da una vita sorvegliata da Israele e dai suoi militari, che 'bazzicano' la sua casa e controllano ogni suo respiro, Jafaar butta la rete in mare e una mattina pesca l'impensabile: un grosso maiale vietnamita. Considerato animale impuro dalla sua religione, decide subito di sbarazzarsene. Il desiderio di qualcosa di meglio per lui e la sua consorte tuttavia lo fa desistere e il maiale diventa una fonte inaspettata di guadagno. Dopo numerosi tentativi falliti al di là e al di qua del muro, Jafaar trova in una giovane colona russa e nella capacità riproduttiva del suo maiale il business e la risposta alle sue preghiere. Quando tutto sembra andare finalmente per il verso giusto, un gruppo di terroristi integralisti lo recluta suo malgrado, mandando letteralmente in aria il suo commercio e la sua vita.
NdA: io esagererò a menarla sulle traduzioni, i sottotitoli, eccetera, ma non posso fare a meno di sottolineare che il titolo originale è un assai più sensato, appropriato e anche bello Le cochon de Gaza, e non la variazione wertmülleriana che gli hanno affidato qui...
JAMES MADDOCK ALL'UNAETRENTACINQUECIRCA
Via Papa Giovanni XXIII 7, Cantù, ore 21.30
Se vi piace il rock americano, non potete perdervi James Maddock, inglese trapiantato a New York, già leader dei Wood e oggi solista. Maddock è nato e cresciuto a Leicester in Inghilterra, ma la sua carriera musicale è cominciata e si è sviluppata negli Stati Uniti. S’innamora di una donna e arriva a New York. Poi la storia finisce ma lui resta lì e, come nei film di Woody Allen, New York si anima e diventa un personaggio che lo accompagnerà sempre, caratterizzando in modo indelebile la sua scrittura. Nel 2000 è il leader della band Wood con cui realizza l’album Songs from Stamford Hill che gli permette di firmare un contratto con la Columbia Records. Il singolo del disco, Stay you, entra in classifica e viene incluso nella colonna sonora della fortunata serie televisiva Dawson’s Creek. Maddock inizia a suonare dal vivo al fianco di personaggi come Paula Cole, Train e Susan Tedeschi. Si chiude la parentesi con gli Wood e Maddock si rifugia nel Lower East Side lontano dai palchi e senza incidere dischi per diversi anni. Il 2009 è l’anno del grande ritorno per il suo primo album solista dal titolo Sunrise on avenue C che riceve prestigiosi premi e riconoscimenti. La voce roca e soffusa di Maddock trasuda whiskey, dolcezza e disperazione e ricorda il Rod Stewart più ispirato. When the sun’s out è un esplosione di gioia, sembra uscito da una ristampa di un disco degli anni Settanta che imperdonabilmente ci era sfuggito. Maddock e la sua band suonano spesso dal vivo, soprattutto in un locale cult del Village, Il Rockwood Music Hall. Durante uno di questi live avviene l’incontro con David Immergluck, chitarrista della rock band di fama mondiale Counting Crows oltre che dei Camper Van Bethoven e di John Hiatt per il pluripremiato album Crossing Muddy Waters. Immergluck e Maddock iniziano a frequentarsi e a suonare spesso insieme. C’è un altro incontro fondamentale con il leader della band irlandese Waterboys, Mike Scott, con il quale inizia a scrivere canzoni a quattro mani, tra cui la splendida Beautiful now che Maddock include nel suo nuovo disco Wake up and dream, pubblicato nel 2011. È questo il disco della consacrazione per il rocker di Leicester che si ritaglia un ruolo da protagonista nel panorama del songwriting mondiale. Dopo, Another life, l'ultima opera è recentissima e si intitola The green. Stasera Maddock è accompagnato dal grande polistrumentista Alex Valle.
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In collaborazione con: Eden Design, Solfo
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La Settimana InCom
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