LUNEDÌ 3 FEBBRAIO (CARL THEODOR DREYER DAY)
Buongiono,
i centri commerciali, la grande distribuzione, le catene di rivendite non posseggono, per definizione, un'anima: si assomigliano tutte, sono omologate e unite per andare incontro ai gusti del cliente dopo accurate e completissime indagini sui bisogni, gli interessi, le compulsioni, i meccanismi psicologici di chi si appropinqua per farsi spennare. Lo sappiamo, nessuna sorpresa. La sorpresa è stata mia, percorrendo in avanti e indietro 400 chilometri di autostrada e rinvenendo in ogni autogrill (sempre uguali, con le stesse merci, le medesime offerte e, ovunque, esplosioni di Peppa Pig per la gioia dei piccini e l'olocausto dei portafogli parentali) un accocio cestone dedicato alle pubblicazioni sull'Olocausto, complice (beh, complice...) il Giorno della memoria. Solo io ci vedo qualcosa di profondamente perturbante?
(per favore, notare sullo sfondo Peppa Pig a sinistra e i pupazzi del Pulcino Pio sulla destra. Cosa penso dell'editoria che si tiene stretti dei testi per commercializzarli meglio in concomitanza con la giornata giusta è meglio non dire...)
Un brano acconcio all'autogrill (è quello che pensate che sia, quale occasione migliore?):
https://www.youtube.com/watch?v=sJUmSqP60_Q&feature=youtube_gdata_player
IL CINEMA ITALIANO - 9. FESTIVAL A COMO
Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ingresso con la tessera dell'associazione Sguardi che costa 18 sacchi ed è valida per tutte le proiezioni
- ore 10 Bianca come il latte, rossa come il sangue (Italia, 2012, 102 minuti) di Giacomo Campiotti con Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss, Luca Argentero e Romolo Guerreri
Leo ha sedici anni, poca voglia di studiare e tanta di dichiararsi a Beatrice, la ragazza dai capelli rossi che frequenta il suo liceo. Perdutamente innamorato, prova in tutti i modi ad avvicinarla ma ogni volta non sembra mai quella buona. Esitante e maldestro, Leo chiede aiuto all'amico Niko e all'amica Silvia, invaghita di lui dalle medie e da una gita a Venezia. Inciampato dentro a un cinema e a un passo da lei, il ragazzo riesce finalmente a strapparle la promessa di rivedersi presto a scuola ma in aula Beatrice non tornerà più perché la leucemia le ha avvelenato il sangue e compromesso il futuro. Sconvolto ma risoluto, Leo decide di prendersi cura di lei e di accompagnarla nella malattia, allacciando con Beatrice una tenera amicizia che contemplerà il buio e la luce. Tra una partita di calcetto e un brutto voto da riparare, Leo imparerà la vita, la morte e l'amore. Sarà presente l'attore Romolo Guerreri.
- ore 18 Sta per piovere (Italia / Iraq, 2013, 91 minuti) di Haider Rashid con Lorenzo Baglioni, Mohamed Hanifi, Giulia Rupi, Amir Ati e Michael Alexanian
Dove e' casa mia? In Italia, dove vivo da quando sono nato, o in quel Paese lontano che non conosco da dove vengono mamma e papà?". Queste le parole di Said, nome esotico per un caparbio ragazzo di 26 anni che parla toscano ed è nato a Firenze da genitori algerini. Quando suo padre perde improvvisamente il lavoro, Said si vedrà negato il permesso di soggiorno e sarà costretto insieme al padre e al fratello a "tornare in patria", in Algeria, un posto che lui non ha mai neanche visto. Sarà presente l'interprete Lorenzo Baglioni.
- ore 21 Per altri occhi (Italia, 2013, 95 minuti) di Silvio Soldini e Giorgio Garini
Enrico è un fisioterapista che ha imparato ad andare in barca a vela a cinquant'anni. Gemma una studentessa che suona il violoncello e vince gare di sci. Luca è pianista, compositore e fotografo. Felice uno scultore con tanti amici in galera. Che cosa unisce loro e gli altri protagonisti di Per altri occhi? La cecità, ma anche la voglia di impostare la propria esistenza come "una sfida che comunque va vissuta".
NdA: oggi pomeriggio inizia il concorso, non dimenticate di votare...
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I LUNEDÌ DEL CINEMA
Teatro Sociale, piazza Verdi 1, ore 21, biglietti a 7 sacchi
The Rocky Horror picture show (Usa, 1975, 100 minuti) di Jim Sharman con Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick, Richard O’Brien, Patricia Quinn, Little Nell e Meat Loaf
Con lo spirito audace delle Nina’s Drag Queens la proiezione del Rocky Horror Picture Show diventa animata. Divertente, provocatorio, ironico, ma soprattutto coinvolgente! Le Nina’s Drag Queens, madrine della serata, chiedereanno al pubblico la più scatenata partecipazione, tra boa di piume e nuvole di glitter. Ci sarà da ballare sulle poltroncine e non solo! Non potete mancare! Per essere pronti a ogni evenienza della vita, ma soprattutto a questo show, vi consigliamo di tenere sempre con voi, nella borsetta o nello zaino: una manciata di riso, un foglio di giornale, una pistola ad acqua oppure uno spruzzino, una trombetta (o qualche cosa che faccia rumore), cappellini a punta, stelle filanti, coriandoli: qualunque cosa che faccia colore!
NdA: e comunque don't dream it...
http://www.lunedicinema.com
CINE D'AUTORE
Cinelario, via Lusardi 1, Menaggio ore 21.15, biglietti a 5 sacchi
La mafia uccide solo d'estate (Italia, 2013, 90 minuti) di e con Pif e con Cristiana Capotondi, Ginevra Antona, Alex Bisconti e Claudio Gioé
Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città 'muta' e tra cittadini incuranti dei crimini che abbattono i suoi eroi in guerra contro la Mafia, Arturo prova da solo a produrre un profilo e un senso a quegli uomini contro e gentili che gli offrono un iris alla ricotta (il commissario Boris Giuliano) o gli concedono un'intervista (il Generale Dalla Chiesa). L'unico che proprio non riesce a incontrare, ma di cui ritaglia e colleziona foto dai giornali, è il premier Giulio Andreotti, che da una trasmissione televisiva gli impartisce un'ideale lezione sentimentale da applicare al cuore della piccola Flora. Gli anni passano, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà e i paladini della giustizia vengono falciati, sparati, esplosi. Soltanto Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e 'svenduto' in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risveglieranno da un sonno atavico e dentro una città finalmente cosciente.
NdA: gran bell'esordio di un volto televisivo che, in realtà, mastica cinema da tempo. Importante anche solo perché, fateci caso, è uno dei rari film sulla mafia che ha il coraggio di mettere “mafia” nel titolo...
http://www.cinelario.com/
ALLA BOCCA DI LUPO
Via Roma 8, Albiolo, ore 22.15 (cena dalle 20.15, concerto e cena a 40 sacchi)
Silvan Zingg, grande pianista di boogie woogie e blues, in concerto. Lo stile di Zingg è caratterizzato da un grande swing, groove e virtuosità. Con un vasto repertorio passa con destrezza dal boogie woogie al blues e al jazz o swing con variazioni di diversi generi musicali. Dalla sua più giovane età fu ispirato dai grandi pianisti boogie woogie degli anni trenta e acquisisce la sua esperienza musicale in Svizzera e dall’estero. Il suo talento e la sua passione per la musica lo portano ad esibirsi su palchi di oltre trenta paesi. A ogni concerto è abile a entusiasmare una grande varietà di pubblico. I critici lo descrivono come un pianista capace di impressionare, sia con la sua tecnica, sia con la sua contagiosa gioia di comunicare.
http://www.boccadilupo.it/
FUORI SACCO
STAGIONE TEATRALE DI CHIASSO
Cinema Teatro, via Dante 3/B, Chiasso, ore 20.30, biglietti a 30 sacchi (platea) e 26 sacchi (galleria). Replica domani sera
La torre d'avorio di Ronald Harwood con Luca Zingaretti, Gianluigi Fogacci, Caterina Gramaglia e Paolo Briguglia. Regia di Luca Zingaretti
Berlino 1946. È il momento di regolare i conti, e la caccia ai sostenitori del caduto regime nazista è in pieno svolgimento. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler. Furtwängler non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, lui era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate, scegliendo di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che non avesse connotazione politica. Dai suoi compatrioti, quasi tutti melomani, era sempre stato venerato alla stregua di una divinità super partes. Ma ecco ora che i vincitori vogliono far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica e affidano l’indagine a un maggiore dell’esercito immune al fascino dell’artista, un giustiziere indignato dalle atrocità perpetrate in questa corrottissima zona dell’Europa, un americano convinto nell’eguaglianza degli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità. Il caso Furtwängler suscita interrogativi che nessuna formula sembra aver risolto ancora oggi. Con un regime infame non si deve collaborare, questo è ovvio. Ma svolgere un’attività artistica equivale a collaborare?
NdA: non saprei, ma allestire un cestone di libri sulla Shoah in offerta in mezzo alle barrette al cioccolato scontate e ai gusci per smartphone a cosa equivale?...
Per inviare segnalazioni scrivi a: [email protected]
In collaborazione con: Eden Design, Solfo
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La Settimana InCom di
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