MARTEDÌ 12 GENNAIO
(BLIXA BARGELD DAY)
Buongiorno,
quando il bambino era bambino si era accorto che nella musica, che tanto gli piaceva, c'erano due percorsi fondamentali. Uno era quello chiaro, limpido, solare di artisti sorridenti, che emettevano note che rispecchiavano quella grazia e quella gioia. L'altro era quello oscuro, malsano, torbido di artisti patibolari, pallidi e tristi, autori di suoni dolenti e lancinanti che restituivano quel dolore e quella disperazione. E le due cose si mescolavano, perché non c'è luce senza buio, non c'è ombra senza sole. E in mezzo c'era David Bowie. Il primo disco, Ziggy Stardust (non l'album di studio, quello è The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spides from Mars, manco glielo avesse suggerito la Wertmüller, ma la colonna sonora del film - concerto), l'ho ascoltato a dieci anni, ma il mio è stato il Bowie peggiore, quello dei dischi che ieri nessuno ha chiamato in causa, come Tonight e Never let me down, che hanno messo a dura prova la fede dei più osservanti estimatori. Ma c'era tutto un passato da recuperare. E sentivo dire degli occhi di due colori diversi (non è vero), che era in grado di sdoppiare la voce (non è vero), che fosse bisessuale (non è vero: attenzione, specifico... da più parti leggevo che possedeva ENTRAMBI i sessi... formidabili quegli anni), che fosse filonazista (mah...), e quella volta con Mick Jagger, e quella volta con Freddie Mercury (su Dancing in the street rovinata assieme al cantante dei Rolling Stones il giudizio negativo è unanime, ma credo di essere tra i pochi che non disprezzano i Queen a detestare, invece, cordialmente Under pressure) e...
Shhhhhhh... hush your mouth
Basta parlare: una personalissima top ten di brani acconci, in loving memory:
Space oddity - si comincia quasi sempre da qui, no? Un brano perfetto disintegrato in Italia dall'aberrante versione di Mogol che non si è minimamente curato di conservarne un briciolo dell'originalità
Five years - quando poi sono entrato in possesso dell'album vero, The rise and fall of Ziggy Stardust and the eccetera eccera, e l'ho ascoltato dischiudersi davanti alle mie orecchie con questo brano, mi si sono aperti un mondo e il cuore
The man who sold the world - c'è voluto il Kurt Cobain dei Nirvana Unplugged per far scoprire a un pubblico più giovane questa perla. Al di là della musica, il solo concetto dell'uomo che ha venduto il mondo merita un inchino
Young americans - discoteca? Ma quella bella (Bowie stesso farà di peggio negli anni Ottanta). La suonavo dal vivo e mi ricordo belle versioni acustiche solo chitarra e basso. Questa, però, è leggermente migliore
The wild eyed boy from freecloud - a proposito di chitarra acustica: il Bowie - menestrello delle origini mi è sempre piaciuto tantissimo e questo è davvero un piccolo capolavoro
Life on Mars? - e dire che è partito tutto da Sinatra, da David che scrive la sua versione inglese di Comme d'habitude, ma quella che diventa famosa come My way è la traduzione di Paul Anka e Bowie parodia Frankie con questo pezzo che, viste le premesse, non aveva le carte in regola per diventare l'immensità che è
Sons of the silent age - non per infilarci un pezzo semisconosciuto a tutti i costi, ma l'immota fissità di questa perla (che ho imparato ad apprezzare grazie a Blaine L. Reininger dei Tuxedomoon - lo so che a questo punto molti si son persi, scusate, è l'emozione...) esprime bene i miei sentimenti dopo la notizia
Station to station - questo è il classico caso di brano (e disco) che cresce negli anni. Considerato un album minore per troppo tempo, è stato rivalutato a posteriori come uno dei più innovativi di Bowie e questa lunga, cangiante canzone getta un ponte che arriva fino a Blackstar, il cd di venerdì scorso
Heroes - come faccio a non metterla? Però la metto in francese, visto che è tornata a essere un inno in questi tempi buj
Quicksand - non per essere originale a tutti i costi, ma questa indecifrabile peregrinazione gli affiliati della Golden Dawn (tra gli altri la "grande bestia" Aleister Crowley, il nazista Heinrich Himmler, ma anche Winston Churchill) spruzzata di superomismo nietzeschiano è la mia canzone di Bowie preferita, forse perché ne apprezzavo la musica un'era geologica prima di (non) comprenderne il testo.
LXII CINEFORUM DI COMO
Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 15.30 e 21, ingresso con tessera (anche domani alle 15.30)
Il sospetto (Danimarca, 2012, 115 minuti) di Thomas Vinterberg con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkopp e Lasse Fogelstrøm
Lucas ha un divorzio alle spalle e una nuova vita davanti che vorrebbe condividere con il figlio Marcus, il cane Funny e una nuova compagna. Mite e riservato, Lucas lavora in un asilo, dove è stimato dai colleghi e adorato dai bambini, soprattutto da Klara, figlia del suo migliore amico. Klara, bimba dalla fervida immaginazione, è affascinata da Lucas a cui regala un bacio e un cuore di chiodini. Rifiutato con dolcezza e determinazione, Lucas invita la bambina a farne dono a un compagno. Klara non gradisce e racconta alla preside di aver subito le attenzioni sessuali dell'insegnante. La bugia di Klara scatenerà la 'caccia' al mostro, investendo rovinosamente la vita e gli affetti di Lucas. Disperato ma deciso a reagire, Lucas affronterà a testa alta la comunità nell'attesa di provare la sua innocenza.
NdA: il sito dell'Astra è tutto nuovo e molto più leggibile e pratico: fateci un giro...
http://www.cinecircolo.it
INCONTRI DELL'UNIVERSITÀ POPOLARE
Istituto Carducci, viale Cavallotti 7, ore 16, ingresso libero
Rivarossi - Alessandro Rossi, un imprenditore all'avanguardia a cura di Vittorio Mottola. La conferenza tratterà il percorso "rivarossiano" dall'inaugurazione del monumento dedicato all'ingegner Rossi alla consegna dei Segni nel mito alle città che hanno un legame con Rossi e la sua fabbrica (Albese con Cassano, Schio, Como, Cortina d'Ampezzo). Sarà presente anche il collaudatore storico della Rivarossi, Michele Molteni. Relazioni di Vittorio Mottola, Paolo Albano e Marco Rossi. Proiezioni di brevi momenti delle varie iniziative. Intermezzi musicali sul tema della ferrovia a cura di Luigi Monti, Consuelo Gilardoni, Marco Rossi e Teo Luca Rossi.
SHERLOCK AL CINEMA
Uci Cinemas, via Leopardi 1, Montano Lucino, ore 18.30 e 21, biglietti a 11 sacchi
Spazio Gloria, via Varesina 72, ore 21, biglietti a 7 sacchi
Sherlock - L'abominevole sposa (Gran Bretagna, 2015, 115 minuti) di Douglas Mackinnon con Benedict Cumberbatch, Martin Freeman e Amanda Abbington
Per la prima volta Benedict Cumberbatch (nei panni di Sherlock Holmes) e Martin Freeman (in quelli dell’immancabile Watson) si trovano nel cuore della Londra vittoriana (come nell’originale Sherlock Holmes ideato da Conan Doyle) e Thomas Ricoletti rimarrà stupefatto nel vedere la moglie vestita con il suo vecchio abito da sposa. Perché, solo poche ore prima, la donna… ha perso la vita. Così il fantasma della signora Ricoletti sembra ora aggirarsi per le strade con un’insaziabile sete di vendetta. Holmes e Watson dovranno usare tutta la loro astuzia per combattere un nemico apparentemente già morto.
http://www.ucicinemas.it/
http://www.spaziogloria.it/
BENESSERE NATURALE
Via Conconi 12, Cardina, ore 21, ingresso libero
BenEssere naturale. Tecnica craniosacrale, yoga e naturopatia. Stefania Grappeggia presenta tecniche del benessere, complementari alla terapia medica, che possono essere utili ad adulti, neonati, bambini e donne in gravidanza per stare bene e sentirsi bene. Queste tecniche possono attivare il naturale sistema auto-correttivo e stimolare il benessere a totale beneficio dell'organismo.
http://www.cardina.xyz
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In collaborazione con: Eden Design
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La Settimana InCom
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