MARTEDÌ 22 LUGLIO (TERENCE STAMP DAY)

Buongiorno,
se vivessimo in un'epoca barbarica, prima della storia, quando i due mestieri più antichi del mondo (l'altro è il cantore) erano ancora gli unici mestieri perché il resto si faceva e basta, quando il ritmo delle stagioni era più ordinato con l'inverno d'inverno e l'estate d'estate, ad esempio, anche se nessuno ancora le chiamava così (autunno e primavera sono una successiva invenzione borghese, create ad hoc per gli amanti delle mezze stagioni), in quel tempo, insomma, di fronte a un luglio così uggioso, con pochi sprazzi di caldo e sole alternati a giornate di plumbea depressione atmosferica, in quel tempo loro avrebbero saputo cosa fare. Avrebbero officiato riti per richiamare il sole, disperso le nubi con vorticose danze, scacciato la pioggia gettando manciate di erbe misteriose in aria. Ma oggi? A parte consultare il meteo svizzero e sospirare, cosa ci resta? A me resta un canto hippy, che mi sembrava banale nell'era prima della pioggia, anche ingenuo e, invece, ora mi appare come possibile forma di scongiuro (tra l'altro esso riferivasi a una guerra moderna, ma per tanti versi antica e se, già che ci siamo, assieme al sole tornasse un po' di pace, diciamo "pace q.b." sarebbe ancora meglio).

Il brano de cuius (quindi quanto mai acconcio):
http://youtu.be/a56-TcPQMow

LAKE COMO FILM FESTIVAL 2014

Biblioteca comunale, piazzetta Lucati 1, ore 17, ingresso libero

Ico Parisi, artista artigiano. Ico Parisi, fotografo d'arte, cineasta, disegnatore, pittore, designer, architetto postrazionalista e in seguito interprete del degrado dell'architettura, arredatore di interni, ma anche vignettista, polemista, opinionista, umorista, critico e ancora, ancora. Uno sperimentatore curioso di tutte le innovazioni, fantasista, ricercatore. Testimone e protagonista della modernità, alla fine profeta del riflusso e dell'"apocalisse gentile" che avrebbe abbattuto il sogno del progresso. Un irregolare, sempre alla frontiera della progettazione in ogni campo, lucidamente in conflitto con quanti l'osteggiavano, senza affrontarlo direttamente, in difesa della conservazione. Interverranno Alberto Longatti, Flaminio Gualdoni, Lucia Tenconi e Giovanna D'Amia. Alberto Cano e Andrea Mariani presenteranno alcuni film inediti, recuperati e digitalizzati, girati da Ico Parisi.

Arena del Teatro Sociale, via Bellini, ore 21.30, biglietti a 8 sacchi (in caso di maltempo la proiezione si svolgerà all'interno del Teatro Sociale)

In grazia di Dio (Italia, 2013, 127 minuti) di Edoardo Winspeare con Celeste Casciaro, Laura Licchetta, Gustavo Caputo, Anna Boccadamo e Barbara De Matteis.
Non c'è concorrenza con i cinesi, così una famiglia di fasonisti (i sarti che confezionano abiti per le aziende del Nord) è costretta a chiudere la propria fabbrica di fronte ai debiti e alla bancarotta. Mentre l'unico fratello cambia paese assieme alla sua famiglia, le due sorelle tornano dalla madre in campagna, una insegue le sue aspirazioni d'attrice e l'altra che prima si occupava della fabbrica per non essere sormontata dai debiti comincia a lavorare le proprie terre. La figlia di quest'ultima infine, non intende prendere la maturità e vive tutto con atteggiamento futile e superficiale, in contrasto con ogni cosa, anche nei riguardi dell'inaspettata storia d'amore della nonna vedova con un contadino.
Saranno presenti il regista Edoardo Winspeare e l'attrice Celeste Casciaro.

NdA: per esser brevi... quando si dice “due occasioni da non perdere”... Ah, e già che ci siete, non perdetevi la mostra Il mio nome è Angelo Novi, sempre legata al festival, con le foto di scena di questo grande comasco per film di Pasolini, Leone, Bertolucci e altro (scusate se è poco...) allestita al Broletto fino al 27...
http://lakecomofilmfestival.com/

TRA LA LUNA E LE STELLE

Piazza XI Febbraio, Lenno, ore 21.30

Philomena (Gran Bretagna, 2013, 94 minuti) di Stephen Frears con Judi Dench, Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Anna Maxwell Martin e Ruth McCabe
Irlanda 1952. Rimasta incinta, la minorenne Philomena viene mandata in convento dove, dopo il parto, vive separata dal neonato che vede raramente. Inutilmente prova a opporsi quando il bambino viene dato in adozione a una famiglia benestante di Washington. Cinquanta anni dopo, Philomena, sposata, madre e ora vedova, incontra casualmente il giornalista Martin Sixsmith. Costui, incuriosito dalla storia, accetta, dopo qualche incertezza di occuparsene e di scriverne un libro. Comincia allora una ricerca che porta i due negli Stati Uniti, fino alla ricostruzione della verità, al ritorno in Patria e a un confronto finale con le suore dello stesso convento, in particolare con quella, vivente, che si era occupata a suo tempo dell'affidamento del piccolo.

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In collaborazione con: Eden Design, Solfo

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