MARTEDÌ 4 FEBBRAIO

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MARTEDÌ 4 FEBBRAIO (GEORGE A. ROMERO DAY)

Buongiorno,
mi sono reso conto solo poche ore fa, solo prendendo un treno, di quanto possono essere nocivi, fastidiosi, anche pericolosi i SAV. Una sottospecie di SAM molto particolare, degenerati dalla mente contorta che si muovono nell'angusto spazio di una carrozza ferroviaria affollata come se fossero in mezzo al deserto del Sahara, incuranti di tutti quelli che gli stanno attorno. Il SAV - tipo ha almeno uno zaino ingombrante, una pesante valigia a tracolla e l'immancabile trolley che non sa governare. Esso è molesto fin dalla banchina, perché il suo trolley sbatacchia da tutte le parti attentando a ginocchia, stinchi e malleoli di qualsiasi innocente che malcapitasse sul suo percorso (naturalmente, per un bizzarro scherzo del destino, esso ha SEMPRE l'ultima carrozza e, quindi, deve percorre la banchina per intero). La sua salita al treno ha i contorni della leggenda: impiega almeno un minuto bloccandosi davanti al portello per decidere se issare a bordo prima la valigia o il trolley... o meglio lo zaino? No, il trolley... No, la valigia. Poi cerca aiuto e qualcuno si ritrova a sollevare non meno di 150 kg di bagaglio con un aiuto minimo da parte del SAV che sembra quasi spazientito da tanta incapacità altrui. Finalmente raggiunge l'interno, e lì ancora riflette se lasciare la valigia all'inizio o portarsela fino al posto (glisso sulla parte in cui continua a leggere il biglietto perché dimentica il numero assegnatogli e anche quella in cui starnazza contro un altro incolpevole che gli avrebbe fregato il sedile, mentre invece è lui che ha sbagliato carrozza). Collocare la valigiona sulla testa degli altri povericristi è operazione che consta di non meno di cinque minuti di penosi oh-issa in cui lacci, spigoli e gomiti si infrangono contro fronti, orecche e nasi altrui. Ma la vera arma di distruzione di massa, su cui ho quasi glissato finora per creare climax, è lo zaino. Esso è rigorosamente non euclideo, sporge spunzoni acuti ed è sovradimensionato rispetto alla massa dell'universo. Girandosi e muovendosi come se non lo stesse indossando, il SAV è in grado di sterminare un intero convoglio, compresi quelli che saliranno alle fermate successive. L'orrore mi proibisce di descrivere quello scorcio di apocalisse che si intravvede quando due SAV si incontrano proveniendo da due direzioni opposte, al centro del corridoio. Temete, TEMETE i Soli Al Treno(rd).

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Un brano acconcio al treno(rd) che è anche un memento del concerto del 14 febbraio al Sociale:
https://www.youtube.com/watch?v=p7n31NTtJc0&feature=youtube_gdata_player


IL CINEMA ITALIANO - 9. FESTIVAL A COMO

Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ingresso con la tessera dell'associazione Sguardi che costa 18 sacchi ed è valida per tutte le proiezioni

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- ore 10 Per altri occhi (Italia, 2013, 95 minuti) di Silvio Soldini e Giorgio Garini
Enrico è un fisioterapista che ha imparato ad andare in barca a vela a cinquant'anni. Gemma una studentessa che suona il violoncello e vince gare di sci. Luca è pianista, compositore e fotografo. Felice uno scultore con tanti amici in galera. Che cosa unisce loro e gli altri protagonisti di Per altri occhi? La cecità, ma anche la voglia di impostare la propria esistenza come "una sfida che comunque va vissuta". Saranno presenti il regista Giorgio Garini.

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- ore 18 Amoreodio (Italia, 2013) di Cristian Scardigno con Francesca Ferrazzo, Michele Degirolamo, Raffaele Buranelli e Chiara Petruzzelli
È la storia di Katia, una ragazza diciassettenne soffocata dalle regole di una famiglia apprensiva e dalla monotonia di un piccolo paese di provincia. Il suo malessere interiore sfocia in una voglia di incontenibile trasgressione che poco alla volta trascina sia lei che il suo ragazzo, Andrea, in un vortice di immoralità. I due, persa ogni inibizione, concepiscono un piano folle di estrema violenza. Saranno presenti il regista Cristian Scardigno e l'attore Michele Degirolamo.

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- ore 21 La mafia uccide solo d'estate (Italia, 2013, 90 minuti) di e con Pif e con Cristiana Capotondi, Ginevra Antona, Alex Bisconti e Claudio Gioé

Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città 'muta' e tra cittadini incuranti dei crimini che abbattono i suoi eroi in guerra contro la Mafia, Arturo prova da solo a produrre un profilo e un senso a quegli uomini contro e gentili che gli offrono un iris alla ricotta (il commissario Boris Giuliano) o gli concedono un'intervista (il Generale Dalla Chiesa). L'unico che proprio non riesce a incontrare, ma di cui ritaglia e colleziona foto dai giornali, è il premier Giulio Andreotti, che da una trasmissione televisiva gli impartisce un'ideale lezione sentimentale da applicare al cuore della piccola Flora. Gli anni passano, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà e i paladini della giustizia vengono falciati, sparati, esplosi. Soltanto Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e 'svenduto' in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risveglieranno da un sonno atavico e dentro una città finalmente cosciente. Sarà presente Cristiana Capotondi.

NdA: attenzione, si prevede ressa per la star...


INCONTRI DELL'UNIVERSITÀ POPOLARE

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Associazione Carducci, viale Cavallotti 7, ore 15, ingresso libero

Prende il via il secondo quadrimestre dell’Università popolare. Marta Comelio presenterà l’opera teatrale La celestina di Fernando De Rojas.

http://www.auser.lombardia.it/como/unipopco


UPDIM - UNIVERSITÀ POPOLARE DI MUSICA

Casa della musica, via Collegio dei Dottori 9, ore 18, ingresso libero

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Viaggio alla ricerca dei timbri: gli strumenti e il loro utilizzo nell'arrangiamento. Seminario di Francesco Mantero. Sappiamo riconoscere gli strumenti all’interno di un brano? Siamo in grado di cogliere nell’arrangiamento la loro presenza, il loro utilizzo, le frasi, gli interventi che formano la struttura, la pasta sonora di quel pezzo? Approfondendo l’ascolto di alcune composizioni scelte fra vari generi musicali, faremo insieme un viaggio alla scoperta del timbro degli strumenti, del loro uso, della loro funzione, così da abituare l’orecchio a riconoscerli, a riconoscere gli effetti che con essi si possono ottenere e per i quali gli arrangiatori li hanno utilizzati. Lavoreremo su brani tratti dal repertorio di alcuni grandi artisti fra cui: Milton Nascimento, Steely Dan, Donald Fagen, Stevie Wonder e molti altri. Scopo del corso è sviluppare una maggiore attenzione all’ascolto di un progetto musicale, risvegliando l’interesse verso qualcosa che, già confezionato, viene assorbito troppo spesso con superficialità. Sviluppare una maggiore capacità di discernimento degli strumenti che suonano e di come sono stati utilizzati. Far scoprire le competenze e la professionalità che stanno dietro al lavoro della musica.

NdA: arrangiamoci!...
http://www.updim.org


7GRANI E MUSICA SPICCIA IN CONCERTO

Spazio Gloria, via Varesina 72, ore 20.30, ingresso libero

7Grani e Musica Spiccia in concerto per il Giorno della memoria. Oltre a Neve diventeremo e Nutri la memoria canzoni di De André, Guccini, De Gregori, Strehler, Area, Gang, Theodorakis e musiche yiddish e brani tzigani.

http://www.spaziogloria.it/


CINEMA DI QUALITÀ

Lux, via Manzoni 8, Cantù, ore 21.15, 5 sacchi (anche domani sera, stessa ora)

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Blue Jasmine (Usa, 2013, 98 minuti) di Woody Allen con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale e Andrew Dice Clay
C'era una volta Jasmine, reginetta mondana di Park Avenue, sposata al carismatico Hal, uomo d'affari che la viziava e lusingava. Ma Hal era anche un truffatore e un fedifrago e la fine del loro matrimonio ha portato Jasmine alla bancarotta e all'esaurimento nervoso. Sola e in balìa degli antidepressivi, la donna si trasferisce a San Francisco per vivere con la sorella Ginger, che spinge a essere più ambiziosa in amore, scatenando la reazione del fidanzato di lei, Chili.

NdA: eccellente tempismo per proporre Woody Allen, direi...
http://www.cinelandia.it/cantu-lux-co.html


FUORI SACCO

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STAGIONE TEATRALE DI CHIASSO

Cinema Teatro, via Dante 3/B, Chiasso, ore 20.30, biglietti a 30 sacchi (platea) e 26 sacchi (galleria)

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La torre d'avorio di Ronald Harwood con Luca Zingaretti, Gianluigi Fogacci, Caterina Gramaglia e Paolo Briguglia. Regia di Luca Zingaretti
Berlino 1946. È il momento di regolare i conti, e la caccia ai sostenitori del caduto regime nazista è in pieno svolgimento. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler. Furtwängler non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, lui era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate, scegliendo di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che non avesse connotazione politica. Dai suoi compatrioti, quasi tutti melomani, era sempre stato venerato alla stregua di una divinità super partes. Ma ecco ora che i vincitori vogliono far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica e affidano l’indagine a un maggiore dell’esercito immune al fascino dell’artista, un giustiziere indignato dalle atrocità perpetrate in questa corrottissima zona dell’Europa, un americano convinto nell’eguaglianza degli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità. Il caso Furtwängler suscita interrogativi che nessuna formula sembra aver risolto ancora oggi. Con un regime infame non si deve collaborare, questo è ovvio. Ma svolgere un’attività artistica equivale a collaborare?
http://www.chiassocultura.ch


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