MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE

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MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE (GENE TIERNEY DAY)

Buongiorno,
come scrissi quest'estate (estate?) ascoltare un brano natalizio in agosto fa sempre un effetto un po' strano, come farsi la doccia con i calzini. Un brano natalizio quando manca un mese e spicci a Natale, invece, ci può anche stare. Il brano del momento è Do they know it's Christmas, ovvero un grande coniglio che ogni tanto sir Bob Geldof estrae dal cilindro quando c'è da radunare un gruppo di cantanti di fama per metterli a cantare, vendere il tutto e donare i proventi per le cause più nobili. Nel 1986 lo ha fatto per la carestia in Etiopia, nel 1989, nel 2004 e ora indirizzando il tutto alla cura dell'Ebola (con il testo riadattato ad hoc). A cantare l'inno, ogni volta, il gotha del pop (una parentesona: sapete perché si dice "il gotha"? Deriva dall'Almanacco di Gotha, una pubblicazione genealogica della ridente - immagino - cittadina della Turingia che annoverava, come si suol dire, "li mejo der paese". Come abbia fatto a entrare nel linguaggio comune per me è mystero, comunque se avessimo fatto anche noi un almanaccone simile magari oggi si direbbe "il Como", pure facile da pronunziare ovunque. Pensateci). Ebbene, ed è nell'invitarvi ad acquistare, pure questa volta, la canzone per sostenere la causa che esclamo, con profonda vergogna, una verità per me non più sopprimibile: Do they know it's Christmas? È UNA BRUTTA CANZONE! Oh, l'ho detto. Anzi, l'ho scritto. (Cosa ho fatto? Così non entrerò mai nel gotha dei critici...).

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(adoro gli spagnoli che traducono tutto, peccato per Band Aid perché "tira adhesiva sanitaria" - o "tirita" - sarebbe stato bellissimo)

Un brano acconcio che non può essere quello succitato perché esso va, invece, comprato, però di molto natalizio è:
http://youtu.be/iiQXyF9iIT8


NON POSSIAMO NON DIRCI FIGLI DI OMERO

Aula Benzi del liceo classico Alessandro Volta, via Cesare Cantù 57, ore 14.30, ingresso libero

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La delegazione di Como dell'Associazione italiana cultura classica riprende la sua attività con la lettura integrale dell’Odissea, seguendo lo stesso schema già adottato per l'Iliade, ovvero un appuntamento settimanale di poco più di un’ora in cui il relatore, dopo una breve introduzione e commento al canto, procederà alla lettura integrale dello stesso, seguendo la traduzione di Giuseppe Aurelio Privitera che, pur mantenendo il verso, è scorrevole, moderna e adatta a tutti. Oggi il settimo canto, a cura di Piero Poncetta. Nel canto VII Odisseo, protetto dalla dea Atena, entra con grande stupore nel fiabesco palazzo di Alcinoo, dove, supplicata la regina Arete, viene accolto benevolmente dal sovrano, che dispone un banchetto per l’indomani e gli promette aiuto per il rimpatrio.


INCONTRI DELL'UNIVERSITÀ POPOLARE

Istituto Carducci, viale Cavallotti 7, ore 15.30, ingresso libero

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Per il ciclo Il divismo, questo pomeriggio Santina Pitrone terrà la relazione Il fenomeno del divismo e la cultura di massa del Novecento. Esempi di divi che, proprio in quanto prodotti della cultura di massa, simboleggiano la potenza del mito della superiorità della bellezza fisica all’interno della civiltà.

NdA: nessuno capisce che per noi belli è anche una condanna...


LXI CINEFORUM DI COMO

Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 15.30, ingresso con tessera

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A proposito di Davis (Usa / Francia, 2013, 105 minuti) di Joel Coen e Ethan Coen con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, Ethan Phillips, Robin Bartlett e John Goodman

C'era una volta la capitale indiscussa del folk, quel Greenwich Village a partire dal quale Bob Dylan avrebbe cambiato la storia della musica. Ma questa storia comincia prima, quando la musica folk è ancora inconsapevolmente alla vigilia del boom e i ragazzi che la suonano provengono dai sobborghi operai di New York e sono in cerca di una vita diversa dalla mera esistenza che hanno condotto i loro padri. Llewyn Davis è uno di questi, un musicista di talento, che dorme sul divano di chi capita, non riesce a guadagnare un soldo e sembra perseguitato da una sfortuna sfacciata, della quale è in buona parte responsabile.

NdA: e dopo il divismo, il Davismo...


CAFFÈ LETTERARIO

Osteria del Gallo, via Vitani 16, ore 17.30 ingresso libero

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Il dottor Walter Beolchi, sessuologo, discuterà di Alimentazione e sessualità.

NdA: quindi occhio a quello che vi danno da mangiare...


COMO ALLO SPECCHIO DEL TEMPO

Sala Zodiaco del Casino Sociale, via Bellini 1, ore 18.15, ingresso libero

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Enzo Pifferi presenta il nuovo volume Como allo specchio del tempo. Saranno presenti gli autori Alberto Longatti e Luca Levrini.


LE PRIME VISIONI DEL CINEMA ASTRA

Viale Giulio Cesare 3, ore 21, biglietti a 7 sacchi

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Andiamo a quel paese (Italia, 2014, 90 minuti) di e con Salvatore Ficarra Valentino Picone e con Tiziana Lodato, Lily Tirinnanzi Fatima Trotta

Valentino e Salvo, disoccupati in cerca di fortuna e raccomandazione, lasciano Palermo per il paese, dove Valentino è nato e ha piantato la donna dei suoi sogni. La situazione a Monteforte non è però promettente, la gente mormora tra piazza, chiesa, bar e barbiere. L'età matura dei paesani ispira Salvo che risolve di (soprav)vivere con la pensione della suocera e di ogni zio e zia provvisto di 'utile'. Accolti e costretti a un regime alimentare severo, che li conservi in salute e in vita, i 'pensionanti' delegano vita e ritiro pensione a Salvo e Valentino, che comprano la prima auto nuova e provano a godersi il quotidiano. Ma uno dopo l'altro gli ospiti senili trapasseranno, gettando Salvo nella più completa disperazione. Irriducibile e ostinato, convince Valentino a sposare la zia Lucia per garantirsi con la sua pensione il futuro. Niente tuttavia andrà secondo i suoi piani. Perché la vita è sempre in agguato

NdA: neanche Maccio Capatonda poteva inventasri Lily Tirinnanzi...


LE PRIME VISIONI DELLO SPAZIO GLORIA

Via Varesina 72, ore 21, biglietti a 5 sacchi, ingresso riservato ai tesserati Arci

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Torneranno i prati (Italia, 2014, 80 minuti) di Ermanno Olmi con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti e Andrea Di Maria

In un avamposto d'alta quota, verso la fine della prima guerra mondiale, un gruppo di militari combatte a pochi metri di distanza dalla trincea austriaca, "così vicina che pare di udire il loro respiro". Intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo, la paura, la stanchezza, la rassegnazione. E gli ordini insensati che arrivano da qualche scrivania lontana, al caldo. Ordini telefonati che mandano i soldati a farsi impallinare come tordi.

NdA: oh, sarà una tarda dislessia, eh, ma io continuo a leggere Torneranno i pIrati, non so perché...


CINEFORUM

Sala consiliare del Municipio, via Cantaluppi 294, Lipomo, ore 21, ingresso libero

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Million dollar baby (Usa, 2004, 132 minuti) di e con Clint Eastwood e con Hilary Swank, Morgan Freeman, Mike Colter e Lucia Rijker
Frankie Dunn è stato per anni allenatore e manager di tanti pugili e ha speso una vita sul ring. Uomo solitario dal carattere duro, Frankie ha un unico amico, Scrap, anche lui ex pugile, con cui gestisce una palestra di boxe a Los Angeles. La vita di Frankie subisce una svolta quando in palestra arriva Maggie, una ragazza determinata a combattere sul ring, che sulle prime lui tenta di scoraggiare ma che poi, vista l'ostinazione della ragazza, decide di aiutare e prende sotto la sua protezione. La ragazza è determinatissima a combattere e cambierà le abitudini e l'atteggiamento di Frankie: lui ne farà una campionessa ma, in compenso, il prezzo che lei dovrà pagare sarà altissimo.

NdA: secondo me anche Clint piange quando lo rivede (vabbé, piange, sintetizza liquidi dai dotti lacrimali...)


CINEMA DI QUALITÀ

Lux, via Manzoni 8, Cantù, ore 21.15, biglietti a 5 sacchi

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Pasolini (Belgio / Italia / Francia, 2014, 86 minuti) di Abel Ferrara con Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea e Adriana Asti

È il primo novembre 1975 a Roma ed è l'ultimo giorno di Pier Paolo Pasolini. Il suo mattino comincia col bacio di sua madre. Susanna lo richiama dal sonno e lo ritrova dopo un viaggio a Stoccolma, dove si è occupato della traduzione del volumeLe ceneri di Gramsci. Incalzato dalla censura per Salò o le 120 giornate di Sodoma, intervistato "sulla situazione" e per La Stampa da Furio Colombo e avviato Petrolio, Pier Paolo fa colazione con caffè e Corriere della Sera. Più avanti nella giornata pranza con Nico Naldini e Laura Betti, che ha appena prestato la voce 'demoniaca' a Linda Blair (L'esorcista) e quella orgiastica a Hélène Surgère (Salò o le 120 giornate di Sodoma). Congedati gli ospiti scrive a Eduardo De Filippo di Re Magi e Messia e infila la sua Alfa Romeo nella notte romana, dove incontra Nunzio, l'angelo custode di Epifanio e di un film che rincorre la cometa ma che non vedrà mai la luce (Porno-Teo-Kolossal). Perché Pier Paolo sprofonderà negli occhi neri di Pino Pelosi e nel buio di Ostia, muta davanti al massacro di un poeta.

NdA: certo che Dafoe dal Cristo dell’Ultima tentazione del medesimo a Pasolini ha chiuso il cerchio. Pier Paolo avrebbe apprezzato...


FUORI SACCO

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STAGIONE TEATRALE DI CHIASSO

Cinema Teatro, Dante Alighieri 3/B, Chiasso, ore 20.30, biglietti a 35 sacchi (platea) e a 30 sacchi (galleria)

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Don Giovanni di Molière. Alessandro Preziosi vestirà i panni del celebre ammaliatore sivigliano. Insieme all’attore napoletano saliranno sul palco Nando Paone, Lucrezia Guidone, Barbara Giordano, Roberto Manzi, Daniele Paoloni, Daniela Vitale e Matteo Guma. L’immensa fortuna letteraria di Don Giovanni inizia nel 1630 quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti, scrisse il suo Burlador de Sevilla. Il personaggio viene in seguito ripreso dalla Commedia dell’arte italiana che lo include nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici della vicenda. Molière attinge proprio a queste fonti italiane rielaborandole per ricavare un suo personale Don Giovanni, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione. Don Giovanni è un gentiluomo di corte, perverso e libertino che, mentre con il servo Sganarello fugge per nave dai fratelli della abbandonata Donna Elvira, è gettato da una tempesta sulle coste italiane, dove seduce due contadine con la promessa di matrimonio. In seguito, Don Giovanni è protagonista di altre imprese cui l’inseparabile Sganarello assiste sempre più allibito: in una foresta vuole costringere un povero a bestemmiare, strada facendo salva la vita al fratello di Donna Elvira, mette alla porta i creditori e tratta con scherno il padre che gli rimprovera la sua vita dissoluta. Infine, invita a cena la statua del Commendatore da lui ucciso in precedenza e, quando questa si presenta all’appuntamento, sull’impenitente Don Giovanni si abbatte un fulmine, la terra gli si apre sotto i piedi ed egli è inghiottito nell’inferno, mentre il servo Sganarello può solo lamentarsi del salario arretrato che nessuno gli pagherà.

NdA: questo si ricollega a Il divismo di cui sopra...


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In collaborazione con: Eden Design, Solfo

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