SABATO 27 DICEMBRE (MARLENE DIETRICH DAY)
Buongiorno,
tra le cose che NON mi porterò nel 2015 c'è anche il buon vecchio Dylan Dog. Chi non lo ha mai letto, non lo ama, non sa di cosa sto parlando può saltare a piè pari codesta introduzione. Per tutti gli altri: son tempi cupi nel mondo dell'editoria cartacea in generale e per il fumetto in particolare, che prevede alti costi di realizzazione e che quindi deve incassare in proporzione. E così anche l'indagatore dell'incubo, che un tempo vendeva un milione di copie, subisce un'emorragia di lettori distratti da altro. Cosa fare per correre ai ripari? C'erano tanti metodi, ad esempio tornare a dare un occhio di riguardo alle storie, sempre più ripetitive e prive di autentici colpi di scena (e ve lo dice uno che legge Diabolik: IO SO cosa vuol dire essere ripetitivi). Invece hanno optato per un lento restyling che si giuoca sul fatto che l'ispettore Bloch, il burbero, ma bonario amico del protagonista, è finalmente andato in pensione. Perché ho deciso di non portarlo nel 2015 e di smettere di acquistarlo dopo 28 anni? Perché nell'ultimo numero, ora in edicola, si rivela il nome di Bloch. Ora, al di là del fatto che è impossibile che due persone che hanno lavorato assieme a Scotland Yard e che si conoscono da tutta la vita con professioni pubbliche non conoscano i reciproci nomi, ma certe cose o si lasciano così come sono (come Ginko, che evidentemente si chiama Ispettore di nome e Ginko di cognome) oppure non si ha la splendida pensata di chiamarlo Sherlock Holmes Bloch. Esiste un limite alla stupidità di chi scrive e di chi legge. Peccato.
Un brano acconcio a questa decisione dylaniata:
http://youtu.be/Dgz88voETRM
LE PRIME VISIONI DEL CINEMA ASTRA
Viale Giulio Cesare 3, Como, ore 17, 19 e 21, biglietti a 7 sacchi
Il ricco, il povero e il maggiordomo (Italia, 2014, 102 minuti) di e con Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti
Giacomo è un broker convinto che ci sia "un solo obiettivo nella vita: mandare la palla in buca". Giovanni è il suo maggiordomo tuttofare, aspirante guerriero ninja e innamorato della domestica venezuelana Dolores. Aldo è il venditore ambulante che Giovanni, nel ruolo di autista di Giacomo, investe in pieno. Invece di rimborsargli il danno, Giacomo trasforma Aldo in un servo tuttofare, fino a quando il principale investimento del broker (nello stato libero del Burgundy) cade vittima di un colpo di Stato. Da quel momento i tre malcapitati devono unire le forze per tirarsi fuori dai guai.
NdA: qualcuno deve dirlo. Costoro son simpatici e non si può volergli male, ma vivono di rendita sulla scorta del successo del primo film (che era divertente e niente più)...
LE PRIME VISIONI DELLO SPAZIO GLORIA
Via Varesina 72, ore 17.30 e ore 21, biglietti a 7 euro (ingresso riservato ai tesserati Arci)
Il ragazzo invisibile (Italia / Francia, 2014, 100 minuti) di Gabriele Salvatores con Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov e Noa Zatta
Michele è un adolescente e vive a Trieste con la mamma Giovanna, poliziotta single da quando il marito, anche lui poliziotto, è venuto a mancare. A scuola i bulletti della classe, Ivan e Brando, lo tiranneggiano e la ragazza di cui è innamorato, Stella, sembra non accorgersi di lui. Ma un giorno Michele scopre di avere un potere, anzi, un superpotere: quello di diventare invisibile. Sarà solo la prima di una serie di scoperte strabilianti che cambieranno la vita a lui e a tutti quelli che lo circondano.
NdA: personalmente ho sempre trovato Salvatores discontinuo e questo film ha tutte le premesse per essere una specie di copia nostrana di Kick-Ass con una punta di Unbreakable, uno spruzzo di X-Men e Bentivoglio e la Golino che gli impediscono definitivamente di sembrare un film internazionale (pure se lei, ai tempi di Rain man, aveva annusato Hollywood). Come sempre spero di essere piacevolmente smentito...
GHEMON AL CIRCOLO DI MARIANO
Il Circolo, via D'Adda 13, Mariano Comense, ore 21.30, ingresso a 10 sacchi
Ghemon: uno degli artisti dell’anno, con il suo mix di soul, indie e hip hop. Con contest Mc.
NdA: a me Lupin III ha sempre fatto venire dei dubbi. Non tanto lui, che si scrive Lupin, si pronunzia Lupén e siam tutti d'accordo (che poi invece i giapponesi devonos crivere Rupan per riuscire a dirlo giusto, ma questa è un'altra storia). Ma gli altri due? Perché noi abbiam sempre detto Gìgghen mentre invece si scrive Jigen, ma cambia poco. È Ghènnon che mò vien fuori che non è Ghènnon e nemmeno Ghemon bensì Goemon... La mente vacilla...
http://www.circolocircolo.it
SARAH CAPPELLETTI ALL'UNAETRENTACINQUECIRCA
Via Papa Giovanni XXIII 7, Cantù, ore 22
Sarah Cappelletti è cantante professionista e docente di canto da oltre dieci anni. Dopo aver studiato chitarra e pianoforte presso la Sim di Seregno e aver frequentato i corsi jazz del Conservatorio di Como, si è perfezionata in tecnica vocale con Moreno Del Signore. Ha collaborato con diversi artisti del panorama musicale italiano come Fabio Treves, James Thompson, Beppe Caruso, Max Marcolini, Mario Schilirò, Alberto Mandarini, Diego Mascherpa, Kimberly Covington, Paolo Milanesi, Marco Greco e molti altri. In studio ha collaborato con la Level42 e soprattutto con l’Auditoria Records di Antonio “Aki” Chindamo con cui ha scritto, arrangiato e prodotto il suo primo album Soul together. È attiva anche in collaborazioni teatrali come cantante e attrice con la compagnia Omicron, il Teatro Periferico di Cassano Valcuvia e la Cooperativa AttivaMente.
http://1e35.com
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