C'è un tratto di strada malinconico della mia città, dove mi sento come la principale protagonista dei Soliti idioti.
Parlo di una strada dove regna il rilevatore di velocità. O meglio quell'indicatore elettronico che ti sta dicendo esattamente a quanto viaggi e quanti punti stia perdendo.
Già io sono considerata "lenta", solo perché mi impegno a rispettare i limiti. Ma mi assale una malinconia esasperante, specialmente la sera, quando su quel tratto di strada mi superano fior di auto, schizzando più veloci della luce e gettandomi un'occhiata di disprezzo (sì, pure le auto, non solo i conducenti). E io contemplo i punti che stanno virtualmente perdendo, sentendomi forse saggia ma anche un pelino idiota, se non altro perché continuo a vivere in un Paese dove furbo è bello.
Parlo di una strada dove regna il rilevatore di velocità. O meglio quell'indicatore elettronico che ti sta dicendo esattamente a quanto viaggi e quanti punti stia perdendo.
Già io sono considerata "lenta", solo perché mi impegno a rispettare i limiti. Ma mi assale una malinconia esasperante, specialmente la sera, quando su quel tratto di strada mi superano fior di auto, schizzando più veloci della luce e gettandomi un'occhiata di disprezzo (sì, pure le auto, non solo i conducenti). E io contemplo i punti che stanno virtualmente perdendo, sentendomi forse saggia ma anche un pelino idiota, se non altro perché continuo a vivere in un Paese dove furbo è bello.
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