Ciao, anzi buongiorno

Ciao, anzi buongiorno

Si apre l'ascensore e compaiono mamme e bambini, proprio mentro sto scendendo le scale. Saluto e la mia voce si incrocia con quella dei bimbi: ciao. Un suono piacevole, anche perché - diciamolo - ci sono in giro un sacco di piccoli immusoniti che ti guardano strano al minimo cenno di saluto. Senonché la mamma interviene e dolcemente li redarguisce: si dice buongiorno. Al che loro obbediscono. La prima riflessione è nel segno dell'autoflagellazione: signora, poteva ancora lasciarmi nella sindrome di Peter Pan. La seconda, più seria: però, una mamma che interviene per fare che i figli siano (ancora) più educati. Il buongiorno in effetti si vede dal mattino.

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