E ora l'Uniritmo

E ora l'Uniritmo

Il "mioritmo" ha scosso, nel bene e nel male, diversi miei interlocutori. Chiedo scusa (senza rinnegarmi) a chi si è offeso, e rincuoro chi non rompe mai. Mi rallegro del fatto che - soprattutto donne - qualcuno si è rispecchiato. Insomma, è un problema sentito.

In questi giorni, sono allora passata alla fase due, da donna di questa laboriosa e vagamente nevrotica provincia. Viva anche l'"uniritmo". Accantonata l'espressione inglese multitask, diciamo che di compiere due, tre e più atti insieme per risparmiare tempo non ne possiamo più. Nuoce gravemente alla salute: così potremmo scrivere su minuscoli post da disseminare nei percorsi della nostra vita.

Perché se sto parlando al telefono, devo nervosamente sbirciare la posta, o se è arrivata una notizia, un articolo? Perché mentre guido, devo sbrigare per forza una marea di conversazioni di lavoro (ho l'auricolare, agente, tranquillo) e magari non staccare tutto per qualche minuto, guidando e al massimo sbirciando il panorama o ascoltando la musica?

Ciascuna di noi ha il proprio elenco. Basta, ogni tanto almeno, metterlo nero su bianco: su ogni riga scrivere gli impegni che tendiamo a miscelare. Cancelliamone uno dopo l'altro: alla fine è come Highlander, ne rimarrà uno solo. Si chiama Uniritmo.

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