Furore bianco

Furore bianco

Un'occhiata illusoria mi riportava un vialetto pulito. Ma all'ingresso nuovo del cimitero di Busto il buongiorno si vedeva dal cancello, bloccato: per entrare bisognava strisciare uno ad uno.

Forse un angelo buono procurava un guasto, sperando di evitare problemi ai visitatori allontanandoli. Perché i vialetti in gran parte di ghiaccio accoglievano la gente. Le scale d'accesso ai loculi pulite una sì, una no. Se uno doveva passare da una fila dei colombari a quella opposta, doveva sprofondare nella neve sulle orme altrui per approfittare di un sentiero improvvisato.

Oh, lo so, la sento la vocina già risuonata in passato: ma perché andare al cimitero con la neve, state a casa?

Rispondo con alcune precisazioni.
1. Parlo del cimitero principale della città più popolosa della provincia.
2. Sicuramente ci sono delle priorità nel servizio neve
3. A due giorni dalla nevicata il cimitero principale della città più popolosa della provincia non sembra una priorità.
4. Le persone che hanno perso qualcuno, specialmente gli anziani, hanno desiderio e necessità di visitare i loro cari. Per il cimitero e altri servizi pubblici peraltro pagano le tasse.
5. Se ci sono priorità e poche risorse, per cui bisogna procedere a tappe, allora anche noi cittadini potremmo pagare le tasse a tappe. Anzi una bella tassa di scopo al contrario: ti pago, se mi rendi questo servizio. Oppure soddisfatto o rimborsato. 

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