Graglia e le vere quote rosa

Graglia e le vere quote rosa

Le quote rosa, quanti bla bla: espressione antipatica, applicazione zero oppure lasciata scivolare stancamente, con un'aria così posticcia da procurare fastidio. Ieri per la prima volta abbiamo sorriso quando sono aleggiate queste due parole - quote rosa - all'assemblea generale degli industriali varesini. Pronunciate in modo differente, e con la consueta, simpatica informalità, dal presidente uscente di Univa Michele Graglia, che ha percorso l'intera "filiera" dove le donne si distinguono. E lì, saremo inguaribili sentimentali, ma abbiamo colto l'emozione su cui l'avevamo scherzosamente interrogato qualche giorno fa: sente che sta arrivando, ora che si congederà dalla presidenza, su quel palco dove ha iniziata il suo cammino di presidente quattro anni fa?
Graglia è partito dal top, ufficialmente: la leader di Confindustria Emma Marcegaglia, che da quando è stata eletta non è mai mancata alle assemblee generale varesine e che ha sempre espresso sincera stima per il collega confindustriale. Ma è arrivato anche alle donne in una posizione non meno importante: la moglie e le figlie - le sue ragazze, come ha chiamato queste ultime il presidente - alle quali ha dovuto magari sottrarre del tempo, dell'attenzione per l'impegno di questi anni in Univa. Ciascuna nel proprio ruolo è stata un riferimento prezioso. Queste sono le quote rosa nella vita reale, quelle che si generano da sé e non vengono cancellate, né strumentalizzate da nessuno.

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