I santi tra di noi

I santi tra di noi

Leggendo la stupenda biografia di don Isidoro (e di un mondo, di una città in cui è immerso), la festa di oggi si colora di altri pensieri. Dedicati ai santi tra di noi, quelli che lo diventeranno, quelli che non saranno mai proclamati tali per varie ragioni, quelli che comunque portano luce sui nostri passi. Certo, don Meschi - ucciso 20 anni fa da uno dei ragazzi che aveva amato e aiutato - è una luce speciale che ha lasciato intensi riflessi a Busto Arsizio. Ma abbiamo bisogno di santi in ogni incontro, in ogni sguardo, e credo che la festa ce lo possa ricordare, come stimolo a compiere anche un solo gesto che questa luce diffonda. In fin dei conti, si è smarrita molto la devozione verso la santità, anche tra i credenti. Anzi, spesso si coglie maggiore attenzione da parte di chi non crede, verso alcune figure che diventano riferimento e simbolo di una tenerezza per il mondo e di una positiva tensione sociale. Pensiamo a San Francesco. Una prova del nove dalle nostre parti è la perdita inesorabile dell'onomastico. Pochi ci pensano, ancor meno fanno gli auguri e quando ti capita di rivolgere un "buon onomastico" a qualcuno, non è raro che la prima reazione sia di stupore. Impoverisce, però, lasciar stare i santi. Anche per cercarne, fiduciosi, tra di noi.

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