L'ho rivisto. Così impegnato fino a pochi anni fa, poi l'ha colto una malattia pesante, e improvvisamente si è trovato senza lavoro. Senza qualcuno al suo fianco.
Quella malattia si chiama vecchiata. Eppure potrebbe fare ancora molto. Ma nessuno lo chiama più. Quando lo vediamo in giro in centro - ho scoperto - a turno, ci avviciniamo, lo ascoltiamo, gli parliamo.
Ieri non ho potuto, se non fargli un cenno con la mano e un sorriso. Ha risposto, ma la sua espressione triste, mentre si sedeva da solo sulla panchina, non mi ha lasciata.
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