Il sorriso di un'ausiliaria

Il sorriso di un'ausiliaria

Sarà che, nonostante l'anima rock, ci sono motivi di Umberto Tozzi che non escono dalla testa, infilati a forza dalle estati che furono. In questa giornata formato estivo mi è balenato una sua hit per eccellenza, di fronte a uno spettacolo inconsueto. Camminando per strada, incrocio un'ausiliaria del traffico, ovvero mestieri da catalogare tra i più rognosi: già, perché se l'italiano - e varesino - medio si irrita davanti a un vigile, a prescindere dalla multa giusta o ingiusta, spesso davanti a un ausiliario non ha il minimo ritegno, già a priori. Se poi è una donna, diciamolo, è anche più facile fare il gradasso.  Oggi osservavo questa signora che controllava le macchine in sosta, senza negare un sorriso o un saluto a chi incontrava per strada. Era un sorriso così solare, coronato anche da qualche battuta: ma sì, guarda che gnocca che sono, diceva a un certo punto a due passanti nell'ambito di non so che conversazione, e rideva felice, sistemandosi la pettorina.
Che c'entra Tozzi? Per il passaggio di una nota canzone: "Fammi abbracciare una donna che stira cantando".  Oggi magari non sarà di moda (neanche stirare, a essere fiscali), ma la voglia di cantare o sorridere, anche quando facciamo il nostro dovere, anche quando ci viene la tentazione di rinchiuderci,  immusonirci o mandare al diavolo il mondo, ce l'abbiamo. Altrimenti, ce la facciamo venire.

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