Il terremoto meno virtuale del mondo

Il terremoto meno virtuale del mondo

Se sei seduta e stai saltando, o sei un'atleta da circo oppure è bene trovare rapidamente un'altra spiegazione, oltre a quella clinica. Telefoni ai tuoi cari, e nessuno ha sentito niente. Per fortuna, ci sono i social network anche in caso di terremoto. Prima di tutti gli inviati televisivi del mondo - be', del Nord Italia, ok - hai rassicurazioni in diretta che non hai sognato. E che stanno tutti bene. Aggiorniamoci. L'urlo corre sul web, poi bisogna sdrammatizzare. Immediatamente. La paura mette ali alla fantasia. Le battute si insinuano tra i bollettini reali. Tra i terremoto-scettici vince chi dichiara: esco a prendere un lampadario, così la prossima volta mi accorgo. Ma i più l'hanno avvertito, eccome. C'è anche chi fino a pochi giorni fa era in California, ora è a Verona - il mitico ristoratore italo-americano che sfama i ragazzi poveri - e si chiede: ma mi sono spostato davvero? Le onde sismiche stanno scemando, come la paura. Stiamo tranquilli. Anche il sindaco di Varese Fontana rassicura via Facebook e partono i clic sul "mi piace". Benvenuti nel terremoto meno virtuale del mondo.

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