la calda crisi e la sartina cinese

Ore roventi, assalto al gelato. Una vetrina  più in là, Lin sta cucendo. La si vedeva intenta al lavoro anche nel sabato più torrido, quello dopo ferragosto. Sì, perché pure il sabato lei è nel negozio di sartoria, fino alle 20, a riparare o confezionare vestiti. E questa mattina, in una Varese dalle saracinesche in gran parte ancora abbassate, rieccola al lavoro dietro la vetrina. China sulla macchina da cucire, il volto concentrato, a svolgere un mestiere che ormai è merce rara da noi.
Il pensiero riaffiora, mentre un industriale rilancia su internet un articolo della Repubblica. L'Italia perde pezzi nella ricerca, anzi è maglia nera d'Europa.
Nel piccolo e nel grande. Diamo la colpa all'afa. Alla crisi. Alle riunioni a raffica sulla manovra. Buttiamo fuori l'inquietudine, più facile che guardare dentro noi stessi.

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