La rivolta delle mamme. Magari

La rivolta delle mamme. Magari

Senti il guaito dei cagnolini, lo decifriamo? Si stanno lamentando: oh no, è ricominciato l'asilo. Mica perché ci devono andare, sono cuccioli, ma non umani. E' che hanno colto alla perfezione quale sarà la loro sorte "musicale" nei prossimi mesi, mattina dopo mattina. E meno male che non sanno che anche la scuola riprenderà presto, meno male soprattutto che non guidano e vivono solo parte dei disagi.
Mamme, nonne, zie, per lo più guidano la caccia al parcheggio perduto, o mai posseduto, a volte nemmeno necessario. Caratteristica comune: abbiamo una fretta che ci brucia, ci consuma. Lì con l'auto sotto l'asilo, dentro se si potesse: non c'è spazio, non c'è tempo. Ehi, signora Giovanna, è lei: come stanno i suoi genitori, suo marito, quel suo conoscente... Dieci minuti di conciliabolo. L'auto è lì, ficcata in un angolo che sembrava striminzito, ok c'è un cancello ma non dovranno certo uscire subito, ci sono 24 ore in un giorno, che urgenza avranno mai. In doppia fila, che sarà mai, un momento, un momento.
Una signora osserva e riflette: nel Varesotto qualche anno fa erano nate le mamme antismog, potessero fiorire quelle anti sosta selvaggia, dare una lezione ai signori uomini che ci ricordano sempre - statistiche alla mano - come loro provocheranno anche incidenti più gravi, ma in fatto di tamponamenti e graffi alla carrozzeria noi siamo le regine. La mamma pone l'argomento all'ordine del giorno, in fondo parcheggiando più lontano, risparmieremmo anche i soldi della palestra. Pure i piccoli camminano un po' di più. Fa freddo? Fuori la sciarpina. Le altre mamme insorgono: argomento bocciato, oltre tutto è discussione lunga e loro hanno una fretta boia, ma quando riprende il cineforum. E quel tizio lì che cos'ha da guardarci come un tapino, come si permette di suonare il clacson, cosa vuole?
Signora, vorrei passare

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