Ogni domenica l’ammiro quando arriva, solo in apparenza tremante, minuscola foglia che se ne frega del vento. Tailleur impeccabile, come la pettinatura, si appoggia con grazia alla figlia per scalare i gradini infiniti dello stadio, con dignitosa lentezza. Si siede e si vede la sua squadra, poi la osservo scendere con uguale determinazione tra la folla, un fiore di pastello che non conosce ostacoli e fatica.
Lei è il mio mito, la signora salvatifo. Non so quanti anni abbia, e non so quanto le costi questa comparsa puntuale. Lei così fragile, frantuma questo mondo del calcio spaccone.
Signora, da grande voglio essere come lei.
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