La signora Ovvietta

La signora Ovvietta

La chiamo così perché è il suo soprannome e ufficialmente non lo sa. Ma la signora Ovvietta, che veglia su una serie di uffici varesini, ha una consapevolezza che tutti ci schiaccerà. Da oggi ne sono ancora più convinta.

Braccata sulla soglia, ci fa questo rapido riassunto. Scusate, un tempo le lettere viaggiavano con i cavalli, poi sono arrivati i francobolli, ora diventati inutili perché viaggiano più veloci le mail e scompariranno. Ma ho sentito che anche  le mail passano di moda, ci sono quelle cose... quelle diavolerie, come si chiamano?

Facebook? Twitter? La signora Ovvietta annuisce di corsa. E dopo altri esempi sentenzia: e se un giorno scomparissimo anche noi?

Per un attimo contempliamo un esercito di robottini felici o di altri esseri per ora non identificati, che vivono al posto nostro, lavorano, non litigano e persino non deturpano l'ambiente.

Signora Ovvietta, le auguriamo una splendida giornata. Da Brivido.

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