Le gomme e il buon senso 2

Le gomme e il buon senso 2

Per fortuna, la vita assomiglia anche al cabaret. Persuasa che devo compiere il mio dovere nel nome della sicurezza e sopravvivere alle complicazioni della originariamente semplice vicenda gomme, ho deciso di fare quanto consigliatomi nei giorni scorsi: risultato, questa mattina alle 6.30 mi sono trovata davanti al gommista. Essere la prima, al buio e al freddo, ha evocato in me vari pensieri, due dominanti e opposti. Uno, sono stata la più diligente. Due, sono qualcos'altro che non posso scrivere. In una mogia mattina di novembre, attendendo la luce, stabilisco una sintonia con il prestinaio e l'addetto Agesp impegnato a spazzare le strade. Finché arriva una seconda persona. Il mondo è donna, ci diciamo io e la signora, che ha pensato di essere quasi altrettanto mattiniera per anticipare la folla. Davvero, anche perché da lì a poco arriva una titolare dell'attività, che solerte pulisce e fa brillare un po' di più la giornata con la sua gentilezza. Nascono conversazioni, anche invettive alla volta di chi ci complica - in un modo o nell'altro - l'esistenza, e ci si scalda con la pazienza: nostra, ma anche dei gommisti che devono domare un esercito convinto in massa di avere diritto a immediato intervento. Terminata l'odissea - sono le 8.40 - , felici i primi fortunati-diligenti galoppano verso il lavoro e sono nate amicizie.
A Lady V, però viene in mente Angelo Pintus di Colorado Cafè e non riesce a scacciare la sua vocina: cara Lady V, nella vita si vince e si perde, ma mettersi davanti al gommista alle 6.30 è veramente da... Va be', lavoriamo dai. Per questo inverno siamo a posto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA