Non mi esce dalla mente una scena vista per strada. Un signore che attraversa sulle strisce, un motorino che svolta e frena all'ultimo: così mi raccontano.

Perché quando sono arrivata, la lite era già cominciata. Il quasi investito furibondo, ma il ragazzo sullo scooter di più: si è fermato, si stava levando il casco. Seccato perché quel signore si ribellava, anche se lui si era fermato infine: che voleva.

Per un attimo, tutto era sospeso. La gente si bloccava, assisteva al diverbio, commentava su quanto il mondo sia diventato difficile. Quando il peggio non è avvenuto, e il ragazzino (tutt'altro che sotto il peso della soggezione per il pedone con qualche anno più di lui) è ripartito, il gruppo di osservatori si è sciolto.

Con il residuo di commenti e una sensazione seccante nell'aria: come se lo spettacolo fosse stato incompleto. E questo mi metteva anche più amarezza.

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