L'uomo e il mondo sulle spalle

L'uomo e il mondo sulle spalle

Sulle parole ci siamo autoflagellate giusto ieri. Sui fatti no. Perché c'è un caso misterioso in cui rientra nei ranghi la donna e lascia lo scettro all'uomo.

Racconto di una simpatica professionista varesina: sì, va bene, a volte siamo dispersive con i discorsi, ma hai mai visto un uomo in una giornata che ritiene particolarmente impegnativa? La descrizione della signora continua: già indossa un'aria affranta, come se tutto il mondo fosse sulle sue spalle. Assomiglia quasi - spiega - alle malaugurate circostanze in cui il collega maschio ha vaghi sintomi di influenza o qualsiasi malanno in misura accettabile: appare sulla soglia del trapasso e si guarda attorno con aria rassegnata all'inevitabile.

Insomma, l'ipotesi di lavoro della varesina è questa: quando hanno un sacco da fare, gli uomini sono disperati e un poco insopportabili, ritrovando l'uso (irrefrenabile) della parola. Nota a margine, che aggiunge la signora: peccato che io (come tante altre donne) mi trovi in quella situazione tutti i santi giorni senza lagnarmi. Perché non ho il tempo, aggiunge con un sorriso.

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