O coda mia

O coda mia

Il secondo giorno di pioggia no: vogliamo accettare una ragione alternativa a una coda improponibile per arrivare in centro a Varese. O coda mia... stai in fronte a me. Socchiudiamo gli occhi (non troppo, o chissà dove andiamo a sbattere) sognando con orrore eventuali scenari devastanti: un maxitamponamento, un rogo divampato da una cabina telefonica dismessa, un gavettone chimico che ha gettato tutti nel panico. Sì, dev'essere così. Finché si arriva placidamente al padre di tutti i nodi: una macchina parcheggiata, che occupa una delle due malinconiche corsie. Automobilista rigorosamente a bordo, che sta messaggiando sul telefono. Qualcuno ha un gavettone (non chimico, eh) da passarmi?

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