Pensavo di essere una reginetta della differenziata. L'arrivo di nuove disposizioni sul posto di lavoro mi ha sprofondata nella depressione: tre secondi, si intende, giusto il tempo di elaborare veloci riflessioni e tornare al mio orgoglio frutto di anni di impegno.
Trenta chilometri di distanza, stessa provincia, e mi sorprendo a pormi interrogativi che la mattina o la sera trovano automatica risposta. Dove va questo? Dove va quest'altro? Se prendo in mano i foglietti informativi, le versioni non concordano affatto.
Non mi affliggo, solo una scrollatina di capo. E penso: Paese che vai, rifiuto che trovi, a quanto pare. Oppure non lo trovi affatto, perché l'hai gettato nel cestino sbagliato.
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