Piazza Repubblica, i cubetti e il callo

Che shock piazza Repubblica, che mondo piazza Repubblica. Ma non per noi, che ci passiamo a ogni ora a Varese. E specialmente la sera, ci abbiamo fatto il callo. Sì, ci siamo abituate ad avvicinarci in modo circospetto, a fiutare l'aria, a capire quale zona sia meglio attraversare se è buio e se si intravedono presenze sospette.
Ricordiamo bene l'indignazione di qualcuno dopo le denunce del giornale: donne, che vi è mai successo? Niente, rispondiamo. Aggiungendo: ancora. Attraversiamo la piazza, fingendo di non sentire e di non vedere: in realtà, abbiamo gli occhi aperti, soprattutto quando scendiamo sulla scala e dobbiamo evitare il fiume maleodorante prodotto da chi ritiene superfluo ricorrere a un bagno.
Per fortuna, finora non ci è successo nulla di grave, abbiamo pure evitato bottigliate e lanci di cubetto di porfido. Certo, ci secca un tantino dipendere dalla fortuna, che è traditrice per definizione. Non vogliamo aspettare che si stanchi. Preferiremmo vedere - finalmente - una piazza bene illuminata, pulita e viva: perché solo così si potrebbe chiamare piazza e sarebbe una gioia - non una paura - percorrerla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA