Saràcu, che sorpresa

Saràcu, che sorpresa

Una settimana così te la scordi, donna di corsa. Era già iniziata alla grande, con la consegna da parte del mitico Bruno di un pacco speciale: quattro fantastici "saràchi" sotto vuoto, da preparare - spiegava - scaldandoli appena appena con un filo di aceto. Ok, abbiamo bevuto qualche litro di acqua dopo un ottimo vinello in onore del cibo celebrato dal grande Carlo Azimonti. Oggi "ul saràcu" è più introvabile del buonsenso. Siccome lo storico giornalista e sindaco spiegava che l'apparizione e la sparizione di questo pesce sulle tavole bustesi rappresentassero un efficace bollettino del commercio, deduciamo che la crisi sarà pesante ma tutto sommato stiamo ancora bene.
Oggi arrivano pure le ricette di Bruna, presentate dal nipote a Solbiate Olona, e spiando le immagini, abbiamo captato alcuni piatti della nostra nonna che abbiamo provato a emulare, ma accidenti, perché non escono con quella magia? Donna distratta, che cos'hai dimenticato: è l'interrogativo che ti tormenta, quando te lo trovi nel piatto? Oppure il segreto è quell'allenamento costante e spontaneo, che non ti fa nemmeno sbirciare la ricetta, perché ce l'hai stampata nella mente, nell'anima, nelle mani che si muovono con un automatismo delizioso? Meglio non pensarci. E se bisogna correre da qualche parte, anche oggi, almeno a consolarsi in fiera. Se permettete, da bustocca, con un piatto di bruscitti.

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