Basta la catasta di libri scomposta in casa o l’incrociare lo sguardo teso degli studenti in strada, o persino la fedele zoomata in tv su un gruppo di ragazzi nella fatidica aula.
Non importa con quale intensità o rapporto diretto, la maturità riaffiora come un brivido ancestrale per tutti noi.
Madre di tutti gli incubi, quando sei adulto e un po’ più immaturo. Quando hai scordato il suo potere di spartiacque, anche perché tanto spartiacque poi non si è rivelato. Ma non andiamo a dirlo a loro, ai ragazzi. Teniamoci questo brivido e tifiamo per loro. Con aria falsamente assertiva.
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