Un (aero)porto sicuro

Partendo dalle disgrazie di casa nostra, voliamo lontano. Non alto. La vicenda Qantas solo apparentemente distante. Ci riporta in realtà pesantemente sotto il nostro cielo. Ci sembra ieri quando questo stesso cielo si riempiva dei mirabolanti fuochi artificiali di Malpensa 2000. Ci ricordiamo bene il refrain tra i giovani o chi si trovava in crisi (non quella con c maiuscola) con il lavoro: vado a cercare qualcosa a Malpensa. Oggi si discute e si vola alto, si combatte con o contro un master plan, se ne va una maxi compagnia e si celebra l'arrivo di altre a compensazione. Resta il fatto che anche qui, sotto il nostro cielo, il clima è cambiato. Ed è un clima di frammentazione, di vaghezza e incertezza quello che ci avvolge. Farò qualcosa a Malpensa, non è più il mantra della salvezza. Casomai, solo un'eco del passato che ha perso o ha mutato significato. Benvenuti nel 2011, anno in cui non esiste più un (aero)porto sicuro.

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