Questa signora è malata. Molto malata. Ma esce di casa e il suo passo malfermo diventa elegante come una danza di altri tempi.
Cammina piano, respira il sole e le conversazioni con i passanti. Porta con sé almeno il bastone, ma sembra appoggiarsi appena, come a concedere solo un istante fuggevole di attenzione al male che le ruba le forze, lasciandole dolore.
Uscire, per forza. Lo ripete, che deve uscire, e tutti sappiamo che non è così. Che potrebbe farsi recapitare la spesa a casa, che i familiari le sbrigherebbero anche quella piccola incombenza, che "per forza" raramente esiste.
Lei, tuttavia, forse intende un'altra forza. Uscire, per forza, perché è malata, ma viva. E vuole gustare la vita in ogni attimo, anche in ogni fatica, rivolgendo gli occhi e la mente a un inverno ancora amichevole.
Cammina piano, respira il sole e le conversazioni con i passanti. Porta con sé almeno il bastone, ma sembra appoggiarsi appena, come a concedere solo un istante fuggevole di attenzione al male che le ruba le forze, lasciandole dolore.
Uscire, per forza. Lo ripete, che deve uscire, e tutti sappiamo che non è così. Che potrebbe farsi recapitare la spesa a casa, che i familiari le sbrigherebbero anche quella piccola incombenza, che "per forza" raramente esiste.
Lei, tuttavia, forse intende un'altra forza. Uscire, per forza, perché è malata, ma viva. E vuole gustare la vita in ogni attimo, anche in ogni fatica, rivolgendo gli occhi e la mente a un inverno ancora amichevole.
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