
Modena, Pordenone e Torino sono le tre città italiane pet-friendly per eccellenza.
Il dossier delle buone pratiche nella tutela degli animali domestici è stato realizzato da Legambiente attraverso un questionario di 40 domande, inviato a 109 Comuni, sui servizi e le attività da essi realizzati in materia: gestione delle strutture comunali, attività di microchippatura per i cani, piani di tutela per le colonie feline, campagne d'informazione sulle normative, corsi di formazione per imparare a gestire il proprio fido, iniziative per promuovere l'adozione dei trovatelli ospiti dei canili, progetti di educazione nelle scuole e possibilità di trasportare i pets sui mezzi pubblici.
Dall’indagine emerge, quasi a sorpresa, il quadro di un Paese che ha le competenze e conosce i metodi per gestire al meglio una popolazione di amici a quattro zampe sempre più numerosa, composta da almeno un cane o un gatto ogni quattro famiglie.
Per questo è importante far conoscere gli esempi virtuosi e diffondere le” best practices”, come ha sottolineato Antonino Morabito, responsabile nazionale per il settore fauna Legambiente alla presentazione del report a nell’ambito di TerraFutura, la fiera delle buone pratiche di sostenibilità ambientale e sociale, aggiungendo che c’è ancora molto a fare.
In particolare non sono ancora consolidate la mappatura delle strutture che ospitano cani e gatti presenti sul territorio e la microchippatura, entrambe attività fondamentali per conoscere il numero di animali presenti sul territorio e contrastare abbandoni e randagismo.
Il 58,4% dei Comuni ha dichiarato di non aver realizzata la mappatura e solo il 50,5% ha risposto positivamente alla domanda sulla microchippatura.
Positivo invece il dato sulle strutture comunali per ospitare cani randagi: ne sono dotati 78 dei paesi intervistati.
Riguardo ai piani di tutela e di controllo delle colonie feline, il 68,5% dei Comuni ha risposto in maniera affermativa, mentre il 29,2% ha invece detto che non ne dispone.
Infine sul rapporto animali e mezzi pubblici, emerge una discreta attenzione al problema: il 66,2% dei Comuni intervistati dà, infatti, la possibilità di viaggiare in compagnia dei propri amici a quattro zampe.
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