Quattro artisti e l’opera del grande Ico Parisi si incontrano con la tradizione e l’abilità tessile comasca di Colombo Industrie Tessili per dar vita a un connubio rappresentativo e significativo per il territorio, che trova la sua massima espressione nella sede espositiva scelta: il Castel Baradello di Como, simbolo della città.
Dal 14 settembre al 3 novembre nella torre sarà allestita e visitabile Orditi - Ico al Baradello, esposizione di Paola Alborghetti, Eckehard Fuchs, Valerio Gaeti e Yari Miele e di manufatti realizzati da Colombo Industrie Tessili che riproducono schizzi e fotografie del grande Ico Parisi.
Paola Alborghetti nasce a Besana Brianza nel 1975. Nel 2003 studia all’Accademia di belle arti di Dresda in Germania. Nel 2006 si diploma all’Accademia di belle arti di Brera a Milano. Dipinge e disegna realtà senza nomi, con oggetti ed esseri non identificati. Il suo è un libero trasporto del suo entusiasmante desiderio di portare in vita l’impossibile, dato dal rappresentare il sentimento e il pensiero del momento.
Eckehard Fuchs nasce a Francoforte nel 1975. Nel 2003 frequenta l’Accademia di belle arti di Dresda dove si diploma in pittura e consegue nel 2005 un master in pittura. Se si potesse caratterizzare in una parola il lavoro di Eckehard Fuchs sarebbe scenografia: come in un set dipinto ci sono figure che nelle loro azioni intrecciano legami, metafore di sentimenti contorti in cerca di soluzione; poi ci sono frammenti, ricordi di un paesaggio, e l’infinito prospettico dello spazio del pensare visibile attraverso stampa xilografica.
Valerio Gaeti nasce a Guidizzolo nel 1951. Scultore, frequenta l’Istituto statale d’arte di Cantù e ha tra gli insegnanti Giuliano Vangi. Nel 1974 termina gli studi artistici all’Accademia di belle arti di Brera con Alik Cavaliere. Per Gaeti l’arte dovrebbe esprimere un rapporto con la Terra su cui cerchiamo di vivere. Il tema della simbiosi primordiale tra uomo e natura è infatti fondamentale, quanto ci rende consapevoli della nostra primordiale partecipazione al ciclo chiamato vita.
Yari Miele. Nasce a Cantù nel 1977. Si laurea in pittura all’Accademia di belle arti di Brera di Milano nel 2003. Elemento fondamentale nel suo lavoro è la luce ma anche la sua assenza. Essa è forma, penetra nella pelle, l’accende, la rende viva. Ed è ancora lei, a creare lo spazio, a farsi immagine senza quadro, a dipingere le pareti, a condurre in modo sensibile lo spettatore nel suo percorso.
Vernissage a ingresso libero
Apertura: sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 18 (tour guidati ogni ora).
Biglietti: adulti 7 euro, bambini dai 6 ai 14 anni 5 euro, ingresso libero fino a 5 anni e per disabili con accompagnatore gratuito.
