
Dio è donna e si chiama Petrunya (Macedonia / Belgio / Slovenia / Croazia / Francia, 2019, 1 ora e 40 minuti) di Teona Strugar Mitevska con Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski, Suad Begovski e Stefan Vujisic
Petrunija è laureata in storia, ha 32 anni, vive nella cittadina macedone di Štip e non ha un'occupazione. Rientrando verso casa dopo un colloquio di lavoro andato male, si ferma ad assistere a una cerimonia ortodossa per le strade. Il rituale prevede che il prete getti una piccola croce nel fiume e che gli uomini si precipitino a recuperarla. Petrunija, vicina alla riva, vede che nessuno raggiunge l'oggetto sacro e si tuffa a recuperarlo. Ne nasce una rissa per strapparle la croce di mano e, più tardi, la giovane è portata al posto di polizia per essere interrogata su un gesto che è stato filmato e il video è diventato popolare in Internet, attirando l'attenzione della giornalista di una televisione nazionale.