Villa Erba, storica dimora di Luchino Visconti, apre le porte a una nuova rassegna dedicata al patrimonio cinematografico italiano. Un lavoro di ricerca e selezione, in collaborazione con il Centro sperimentale di cinematografia, diventa il palinsesto di un nuovo evento culturale che si sviluppa nelle diverse sale della villa, alternando proiezioni a una serie di incontri con personalità del mondo del cinema, per dare vita a momenti di approfondimento e confronto.
Programma
Contemporanei (Sala 1): primo blocco di cortometraggi contemporanei. Esercitazioni e saggi di diploma durante gli anni di studio al Centro sperimentale di cinematografia.
Il barbiere complottista di Valerio Ferrara (2022, 19'21")
Piccole italiane di Letizia Lamartire (2017, 17'57")
Il pesce toro di Alberto Palmiero (2020, 7'40")
We should all be futurists di Angela Norelli (2023, 10'58")
La prima legge di Newton di Piero Messina (2012, 19'50")
La fallacia del cecchino texano di Margherita Ferrari (2022, 14'52")
Inizio proiezioni alle 10.15; repliche alle 12.15, 14.15, 16.15 e 21.15
Storici (Sala 2): primo blocco di cortometraggi storici. Esercitazioni e saggi di diploma durante gli anni di studio al Centro sperimentale di cinematografia.
Passeggiata di buon mattino di Folco Quilici (1953, 18’)
Incontro di notte di Liliana Cavani (1960, 10’)
La colpa e la pena di Marco Bellocchio (1961, 12’)
Tanto sole di Alice Astrid Weymann (1962, 6’)
Voce del verbo morire di Mario Garriba (1970, 16’)
Come ci vogliamo bene di Emanuele Salce (1991, 15’)
Provino d’ammissione di Paolo Virzì (1999, 21’)
Inizio proiezioni alle 10.15; repliche alle 12.15, 14.15, 16.15 e 21.15
L'atto creativo (Sala 4): proiezione di una selezione di incontri tra gli allievi del Centro sperimentale e alcuni protagonisti della scena creativa internazionale, non solo del mondo dello spettacolo
Woody Allen (2011, 22’) alle 10.15, 14.15 e 21.15
Franco Battiato (2013, 120’) alle 10.40 e 14.40
Janis Kounellis (2019, 80’) alle 12.45, 16.45 e 21.40
Il cinema come fatto sociale e culturale: un confronto tra ieri e oggi. Conversazione con Flavio De Bernardinis e Domenico Monetti. Ore 16
Quando uscì La dolce vita, nel 1960, introdusse nella vita di tutti i giorni modi di dire (il celebre “paparazzo”, fotografo assillante dei personaggi famosi), comportamenti, atteggiamenti. In breve, intervenne sul costume nazionale. Se allora la strada era la prosecuzione dello schermo cinematografico, oggi, XXI secolo, è ancora così? Il contrario, forse. È lo schermo che ora cerca affannosamente di contenere al proprio interno tutte le abitudini, i vezzi culturali e artistici, i modi di agire e di parlare. Cosa è cambiato, da La dolce vita a adesso? La società o il cinema? È quello che si tenterà in sintesi di mettere a fuoco.
Presentazione del libro Champagne e cambiali. Nuove storie e leggende dei produttori italiani da Cinecittà a Hollywood. Incontro con gli autori Luca Pallanch e Domenico Monetti moderato da Steve della Casa. Letture di Riccardo Rossi. Ore 17
Dopo Per i soldi e per la gloria, prosegue il racconto del cinema italiano attraverso le voci dei più importanti produttori. Se il primo volume si è concentrato soprattutto sulle grandi dinastie e sulle avventure legate a una stagione irripetibile, tra cinema d’autore, commedia e prodotti pensati per il mercato internazionale, in Champagne e cambiali Monetti e Pallanch orientano la loro ricerca sulle figure che hanno vissuto in prima persona il passaggio dal cinema in sala all’home video e alla distribuzione televisiva. Tra storie avvincenti e aneddoti spesso esilaranti, scorre davanti ai nostri occhi il ritratto collettivo di uno straordinario gruppo di sognatori e avventurieri che hanno tentato, con esiti alterni ma con lo stesso ammirevole coraggio, di trasformare la crisi di un’industria e di un modello di produzione culturale in una nuova opportunità. Fino a scalare Hollywood, dialogare con i grandi studios americani e concretizzare il sogno di un cinema europeo, in grado di parlare a diversi tipi di pubblico, e a paesi e culture differenti.
ll viaggio dello sceneggiatore. Nicola Guaglianone (nella foto) in dialogo con Marcello Foti. Ore 19
L’incontro esplora come il Viaggio dell’Eroe, oltre a svelare meccanismi narrativi, rifletta passaggi e sfide presenti nella nostra vita. Ogni fase – dalla chiamata all’azione, fino alla morte simbolica e alla rinascita – diventa un modo per raccontare esperienze comuni e dare significato ai momenti di smarrimento. Il Viaggio dell’Eroe non è soltanto una struttura narrativa, ma una traccia che può aiutarci a interpretare la realtà e a ritrovare la direzione quando perdiamo la bussola.