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Martedì
29
Aprile

Jerusalem Suite Un hotel in prima linea tra Israele e Palestina

Ospite della «Fiera dei Librai» Francesco Battistini: c’è un luogo, l’American Colony di Gerusalemme, che è sempre stato sulla prima linea del conflitto arabo-israeliano.

Non è solo un albergo storico e di fascino. Nato quasi 150 anni fa nella vecchia casa di un effendi, culla d’una piccola colonia di presbiteriani americani, il Colony, sul limite fra l’Est e l’Ovest, ha sempre cercato d’essere un luogo di neutralità, di dialogo, d’incontro fra cristiani, ebrei, musulmani. Il libro è la storia di questo albergo. Raccontato attraverso i suoi personaggi, le sue stanze, gli eventi che l’hanno abitato. Fu un lenzuolo del Colony, usato come bandiera bianca, a sancire la fine della dominazione ottomana. Qui venivano Lawrence d’Arabia a rifugiarsi e Churchill a ridisegnare il Medio Oriente, Selma Lagerlöf a scrivere il suo romanzo da Nobel e Mark Twain a riposarsi. Nel 1948 da questi tetti si sparavano la Legione Araba e la Banda Stern. Durante le guerre dei Sei giorni e del Kippur in questa reception bivaccavano i giornalisti di tutto il mondo. In questi giardini giocava un piccolo Rudolf Hess, futura anima nera della Shoah, e nella camera 16 ci furono le prime trattative per gli accordi di Oslo. Qui alloggiava Tony Blair quand’era inviato per la Cisgiordania e Gaza e qui passava John Kerry, dopo gli incontri con Netanyahu. Il Colony è ancora oggi una piccola Palestina nella Gerusalemme occupata, dove molti leader palestinesi non mettono piede, e insieme un pezzo d’Israele che pochi politici israeliani frequentano. Una terra di nessuno e di tutti. Plato Ustinov vi piantò due palme della pace più volte incendiate e poi ripiantate dal nipote Peter. Durante le intifade, il Colony era una fortezza sicura: un rigido statuto fissa le quote “etniche” dei camerieri che vi possono lavorare, e per questo nessuno l’ha mai attaccato. Il Colony ha visto ventun guerre, trenta piani di pace, ventidue accordi, ottocento risoluzioni Onu. L’autobiografia di tre religioni, due popoli, una città.

Dialoga con l’autore: Cesare Zapperi, giornalista de Il Corriere della Sera

L'ospite
Francesco Battistini è inviato speciale al Corriere della Sera, dopo aver lavorato al Giornale di Indro Montanelli e alla Voce. Ha seguito i Balcani dalla Bosnia in poi. Già corrispondente da Gerusalemme, si occupa prevalentemente di Europa dell’Est, Medio Oriente e Nord Africa. Ha coperto una dozzina di conflitti dall’Afghanistan all’Iraq. Coautore di Che cosa è l’Isis (Fondazione Corriere della Sera). Tra le sue pubblicazioni: L' industria della seta in Italia nell'età moderna (Il Mulino, 2004), Maledetta Sarajevo. Viaggio nella guerra dei trent'anni. Il Vietnam d'Europa (con Marzio G. Mian, Neri Pozza, 2022), Fronte Ucraina. Dentro la guerra che minaccia l'Europa (Neri Pozza, 2022).

Informazioni

Prezzo: gratuito

Organizzatore

Data e Ora

Inizio: martedì 29 aprile 2025 19:30

Fine: martedì 29 aprile 2025 21:30

Giorni di apertura
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Documenti

Locandina

Luogo
Cortile biblioteca Caversazzi

Bergamo, via T. Tasso, 4