Omaggio a Pasolini
Secondo appuntamento con Humanities festival a Villa del Grumello

Il festival s’ispira all’essenza complessa e liminale del luogo: la Villa del Grumello – nella sua “postura di margine” sospesa tra le dimensioni urbana e selvatica – è luogo fertile e accogliente d’incontro, ibridazione, ricomposizione. È soglia da attraversare, che fa accadere, connettere. È pausa che prelude alla trasformazione. È invito a coabitare creativamente il paesaggio di cui siamo parte, intreccio vitale che agisce e di continuo si trasforma. E in scena va proprio la trasformazione – anche attraverso le visioni e le opere pasoliniane – fil rouge a tessere la narrazione tra approfondimenti speculativi e pratiche per grandi e bambini: musica, danza, arti figurative, cinema, filosofia, responsabilità ambientale si stimolano l’un l’altro “sulla soglia” alla ricerca di nuove posture e di connessioni generative.
Programma
Ore 17 Cinema in forma di mito. Miti e mitologie nell’opera di Pasolini intorno alla mutazione antropologica del mondo.
Video omaggio a cura del regista, autore e critico teatrale Mario Bianchi.
Un viaggio nell’arte profetica del poeta friulano / bolognese – uno degli intellettuali più significativi del 900 – partendo dai miti da lui esplorati e dalle immagini dei suoi film, che hanno costituito la sua poetica. La sua concezione di un mondo in totale trasformazione antropologica, di cui oggi vediamo i catastrofici effetti, viene analizzata attraverso il mito della terra, della madre, della cultura classica, del Cinema come realtà, della Religione interiore, di un mondo ancestrale senza omologazione, trasformati in Poesia attraverso immagini e parole che ne testimoniano la grandezza e il messaggio.
Ore 17.45 Gli italiani non sono più quelli
Lettura di estratti da Scritti corsari, a cura del regista e attore Lorenzo Volpi Lutteri.
Nel 1974 Pier Paolo Pasolini pubblica un editoriale sul Corriere dal titolo Gli italiani non sono più quelli nel quale (con voce perlopiù inascoltata) lancia un allarme culturale: è in atto una vera e propria mutazione antropologica. Pasolini fotografa i cambiamenti della società italiana e preconizza gli sviluppi della moderna società di massa, denunciando il già iniziato processo di omologazione culturale degli italiani, le libertà fittizie offerte della società dei consumi, l’impoverimento esistenziale, la disumanità e l’indifferenza come effetto del nuovo conformismo. Da questo e da altri interventi dello stesso anno (Verso il genocidio, 1974) emerge l’analisi originale e attualissima del poeta, il suo isolato grido di dolore di fronte alla sparizione di specificità e caratteristiche di un mondo in dissoluzione.
Ore 18.15 Generazione Pasolini
Spettacolo teatrale di e con Marta Bulgherini e con Nicolas Zappa (nella foto)
Lo spettacolo su Pasolini che non t’aspetti. Lo spettacolo su Pasolini che su Pasolini non è. Un flusso di coscienza scanzonato, irriverente, de-santinizzante, profondamente accusatorio, terribilmente onesto. E sempre, imprescindibilmente, appassionato.