Concerto per viola e pianoforte
Vsevolod Dvorkin e Iakov Zats in Sala Bianca
«Due musicisti di fama internazionale e immenso talento, insieme, per una serata di musica, amicizia e solidarietà tra popoli»: è quanto promettono Rotary Baradello, Rotary Como e Ucid Como per il Concerto di Natale in Sala Bianca.
I due protagonisti sono il pianista Vsevolod Dvorkin (nella foto) e il violista Iakov Zats, entrambi moscoviti che hanno scelto la nostra città per vivere. Questo evento rappresenta un’occasione per ascoltare due musicisti che si sono esibiti in alcune delle più prestigiose sale da concerto del mondo (dall’Arena di Verona, al Teatro dell’opera di Roma) collaborando con le formazioni più importanti tra cui la London Philharmonic Orchestra e la Mahler Chamber Orchestra
Hanno scelto un repertorio tutto italiano, in omaggio al loro paese d’adozione. Si passa dal Settecento di Felice de Giardini con il solo per viola The Billiard sonata al contemporaneo Sandro Fuga con la sua Sonata per viola e pianoforte che incorniciano le composizioni di Alessandro Rolla (Sonata per viola e basso, Ferdinando Giorgetti Gran solo in forma di scena drammatica) e Nino Rota (Sonata per viola e pianoforte).
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili con prenotazione obbligatoria scrivendo a uno di questi tre indirizzi: [email protected]; [email protected]; [email protected]. Ma la serata promuove anche una raccolta fondi, con donazione libera e volontaria, a favore della comunità cristiana di Taybeh, in Terra Santa. «Falcidiata dalla crisi economica, minacciata dalla guerra, con tanti nuovi insediamenti intorno, l’antica Efraim lotta per non essere cancellata - scrivono gli organizzatori - Unico villaggio interamente cristiano, una chiesa cattolica, alcune ortodosse, un’antica chiesupola bizantina, in settanta anni Taybeh ha visto la sua popolazione decimarsi. Sono rimasti in 1.300: Taybeh è diventata un deserto d’anime. Eppure c’è stato un tempo in cui questo era un luogo appartato, florido e sereno. È scritto in otto lingue sulla vetrata ad arco della chiesa cattolica: “Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli”».
Oltre all’importanza storica e religiosa, è anche un luogo d’arte e di testimonianza: «Qui si possono ammirare le rovine di un’antichissima chiesa dedicata a San Giorgio e a Elia, risalente al IV secolo. Poco lontano la tradizione ha additato esserci una grotta, luogo sacro sia per i cristiani che per i musulmani, dove il profeta d’Israele si riposò durante un viaggio a Gerico». Incrocio di tradizioni, a Taybeh convivono tre chiese (cattolica latina, cattolica melkita e ortodossa) e alcune celebrazioni vengono realizzate insieme. L’iniziativa è promossa dal Patriarca di Gerusalemme, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa e sostenuta da Ucid, e intende creare di posti di lavoro e housing sociale per scongiurare la desertificazione sociale di questo antico luogo.