Il viaggio nella notte di Mariangela Vacatello
Al Teatro Sociale il recital della grande pianista

Un recital immerso nel mistero e nella suggestione della notte. Voyage dans la nuit è il titolo del concerto di Mariangela Vacatello, pianista di grande sensibilità e virtuosismo, capace di restituire al pubblico tutta la magia e l’intensità di queste pagine musicali. La serata accompagnerà il pubblico in un viaggio sonoro attraverso epoche e stili diversi, esplorando il fascino della notte nelle sue molteplici sfumature, dalla quiete sognante alla tensione drammatica.
Il concerto si apre con In der Nacht di Robert Schumann, un episodio intenso tratto dai Fantasiestücke op. 12, che cattura l’inquietudine e evoca l’angoscia e il tumulto dell’animo notturno. Il percorso prosegue con la morbida luce lunare di Clair de lune tratto dalla Suite bergamasque di Claude Debussy, simbolo della raffinatezza dell’impressionismo musicale, e con l’atmosfera sospesa e sognante delle Harmonies du soir di Franz Liszt, un brano dagli echi contemplativi che evoca il crepuscolo con le sue sonorità avvolgenti, quando la notte si tinge di malinconia e sensualità. Con Alexander Scriabin, il notturno si fa visione mistica e inquieta: la Sonata - Fantasia n.2 introduce un lirismo estatico. Il Notturno op. 9 di Fryderyk Chopin, cuore pulsante della letteratura pianistica ottocentesca, ci restituisce una notte romantica, fatta di nostalgia, dolcezza e struggimento, un universo poetico e malinconico che rivela l’intima bellezza e la complessità del tema. A questo si affianca il raro e raffinato Notturno op. 148 D.897 di Franz Schubert, presentato nella trascrizione per pianoforte solo realizzata dalla stessa Vacatello. La notte moderna è evocata da De la nuit di Salvatore Sciarrino, un’opera moderna che sperimenta le sonorità eteree e rarefatte della notte, in cui il suono si fa respiro e silenzio, sussurro e mistero. Maurice Ravel conduce nelle atmosfere fiabesche di Ondine, tratta da Gaspard de la nuit, un brano virtuosistico ispirato a un mondo onirico e acquatico. Chiude il concerto la Messe noir (Sonata n.9) di Scriabin, con la sua sonorità inquietante e mistica, che porta l’ascoltatore ai confini del trascendente, in un universo sonoro magnetico e oscuro.
Un concerto imperdibile, un viaggio nell’intimità della notte attraverso suoni che sussurrano, incantano e sconvolgono; un’esperienza musicale evocativa, tra sogno e realtà, attraverso alcune delle più celebri pagine dedicate alla notte.