L’importanza di chiamarsi Elton John
Omaggio alle origini del grande artista britannioco all’Officina della Musica

L’importanza di chiamarsi Elton (perché Reginaldo sarebbe stato peggio)
In principio era Reginald Dwight, un ragazzo un po’ goffo, ma bravissimo al pianoforte e benché avesse anche una voce notevole, restava relegato nelle seconde fila delle bar band britanniche. Una gavetta lunghissima interrotta dall'incontro fortuito con il poeta Bernie Taupin: dalla lettura dei suoi testi sono scaturite canzoni che hanno fatto il giro del mondo. Ma prima il prode Reginald doveva trovarsi un nome più pop e divenne Elton John.
Alessio Brunialti racconta l'ascesa di uno dei più grandi compositori e interpreti del XX secolo. La formula è quella che lo stesso artista ha spesso adottato: un pianoforte, qui affidato alle abili mani di Omar Ricca, le percussioni, dove ritroviamo Mox Cristadoro, e una manciata di brani indimenticabili.
Possibilità di cenare dalle 19.30 alle 21, bar sempre disponibile. Posti limitati: prenotazione consigliata tramite messaggio whatsapp, indicando nome e cognome dei partecipanti, a uno dei seguenti numeri: +393517066922 o +393492803945.