Otello circus
con gli attori del Teatro la Ribalta - Kunst der Vielfalt: Rodrigo Scaggiante, Sara Menestrina, Paolo Grossi, Maria Magdolna Johannes, Jason De Majo, Michael Untertrifaller e Rocco Ventura
Cantanti Francesca Pacileo (soprano), Paolo Cauteruccio (tenore) e Massimo Marotta (baritono)
Orchestra AllegroModerato
Scene e regia Antonio Viganò
Orchestrazione Marco Sciammarella e Pilar Bravo
Direzione musicale Pilar Bravo
Collaborazione artistica Antonella Bertoni
Costumi Roberto Banci – Sartoria teatrale Tirelli
Disegno luci Michelangelo Campanale
Produzione Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt
Otello circus è un’opera lirico - teatrale ispirata alle opere di Verdi e Shakespeare, ambientata in un vecchio circo dove tutto sembra appassito e Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. È la sua condanna, la pena che deve scontare per il suo gesto efferato e omicida.
Su quella pista gli fanno compagnia gli altri personaggi dell’opera: Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia che si spartiscono le varie attività e mestieri del circo. L’acrobata, il lanciatore di coltelli, l’equilibrista, l’inserviente, il domatore. Ogni giorno, da anni, più volte al giorno, quella tragedia della gelosia si ripete e gli interpreti, oramai diventati personaggi consumati, deboli e fragili, sono incapaci di fermare quel circo dei sentimenti umani che porta alla tragedia. In quel circo, girano invisibili i fantasmi delle vittime di femminicidio, per cercare, invano, di interrompere quella giostra e per ricordare, a chi guarda, che l’amore che uccide è contro natura.
Otello circus nasce dall’incontro tra il Teatro la Ribalta - Kunst der Vielfalt di Bolzano e l’Orchestra Allegro Moderato di Milano, e dalla volontà di costruire insieme, valorizzando le proprie specificità e alterità, un percorso artistico e musicale. Gli attori e i musicisti di-versi, ci restituiscono l’opera, con una propria personale visione, una propria singolare poetica, mettendo in scena un grande circo dei sentimenti umani dove tutto è dominato dalle passioni e dalle ambizioni dei personaggi.
È pieno di storie di riscatto questo progetto e questo spettacolo è pieno di uomini e donne che finalmente posso essere qualcos’altro e non solo la loro malattia o la loro patologia. Si assumono l’onere e l’onore di voler essere giudicati per quello che fanno e non per quello che sono e ci chiedono di andare oltre le apparenze. Chiedono di non essere giudicati con occhi speciali, con occhi pieni di “solidarietà sociale”, chiedono di essere guardati e giudicati per la loro arte.