Al Cavallino Bianco
Operetta in tre atti di Ralph Benatzky
Libretto di Hans Müller - Einigen e Erik Charell
Testi di Robert Gilbert
Regia e coreografie di Serge Manguette
Direttore Marcella Tessarin
Elena D’Angelo - Gioseffa Vogelhuber
Matteo Mazzoli - Leopoldo Brandmayer
Paolo Cauteruccio -Avvocato Bellati
Merita Dileo - Ottilia
Stefano Menegale - Rudy
Gianni Versino - Zanetto Pesamenole
Serge Manguette - Sigismondo Cogoli
Gaia Bellunato - Claretta Hinzelmann
Carlo Randazzo - Professor Hinzelmann
Paola Scapolan - Guida
Fabio Vivarelli - Arciduca
Orchestra e corpo di ballo della Compagnia Elena D’Angelo
Allestimento e Costumi Grandi Spettacoli
Nell’ameno paesino di San Wolfango, nel Salzkammergut, la bella ostessa proprietaria dell’albergo Al Cavallino Bianco, accoglie, come ogni estate i suoi ospiti. Equivoci, scompigli lavorativi e amorosi caratterizzeranno la stagione estiva dell’hotel finchè l’arrivo dell’Arciduca, durante la stagione della caccia, farà tornare la calma, la serenità.
La sera del 3 novembre 1931, al Teatro Lirico di Milano, si alzava il sipario su quello che venne definito lo “spettacolo dell’anno”. lo sfarzoso allestimento proposto dai fratelli Schwartz, le musiche piene di garbo, brio e gradevolezza, l’innegabile solarità dell’ambientazione montana decretava il successo dello spettacolo e il pubblico al grido di “bravi! bravi” pareva non voler più lasciare la sala e tornare a casa nella nebbiosa notte meneghina. Ma siamo ormai negli anni 30 e Il Cavallino Bianco rappresenta lo spartiacque tra l’operetta vera e propria e la commedia musicale e può essere considerato uno degli ultimi fuochi d’artificio della piccola lirica, uno dei più entusiastici del secolo.
Sono da ricordare le due importanti edizioni Rai: la prima del 1954 per la regia di Mario Landi e quella del 1974 con la regia di Vito Molinari e le coreografie di Gino Landi. Questa edizione curata nella regia e nelle coreografie da Serge Manguette, tiene conto sia delle caratteristiche dell’operetta che delle versioni televisive strizzando l’occhio alla commedia musicale e al musical, ottenendo così uno spettacolo corale pieno di colore, vivacità e leggerezza che si concluderà con il ben atteso lieto fine.