Age pride
tratto dall’omonimo romanzo di Lidia Ravera
con Alessandra Faiella
Violoncello Francesca Ruffilli
Regia Emanuela Giordano
Musiche Giovanna Famulari
Immagini Cinzia Leone
Produzione Teatro Franco Parenti in collaborazione con Fondazione Ravasi Garzanti
Attraverso la confessione (anche molto ironica) del proprio conflittuale rapporto con l’età che avanza, Lidia Ravera rivendica la maestosa allegria celata nella maturità e prova a raccontare come il tempo, da nemico che striscia alle tue spalle aspettando una resa incondizionata, può trasformarsi in un alleato che ti regala una libertà imprevista e una vera rivoluzione interiore.
Alessandra Faiella, protagonista di questa inedita versione teatrale, coinvolge (e travolge) il pubblico con sincerità imprudente e provocatoria. Chiama le cose con il loro nome, sgominando ogni stereotipo mortifero.
Ce n’è per tutti, dai fissati con la giovinezza a oltranza ai negazionisti (vecchi sono gli altri) fino a quelli che hanno introiettato i peggiori pregiudizi sul terzo e quarto tempo della loro vita e ne restano prigionieri. Un terzo della popolazione italiana è composto da ultra sessantenni, non è mai successo prima. È una conquista o una condanna? La nuova vecchiaia è tutta da inventare.
A tempo e contro tempo, incalzando e seducendo, il violoncello di Francesca Ruffilli, in scena come una splendida dea centenaria, dialoga con le immagini e le parole grazie ad una partitura inedita, creata per Age pride.