Risveglio a Torrechiara
tratto dal romanzo L’archivista di Torrechiara di Paola Minussi
adattato, diretto e interpretato da Claudia Fontana
In scena una sola attrice che interpreta la protagonista, Anna Ponti. Lo sfondo è essenziale, una luce dalla quale Anna lascia attestazione del suo tempo trascorso a Torrechiara, come testimonianza, consapevole di essere in pericolo di vita, per non dimenticare. Tre mesi, dall’equinozio d’autunno al solstizio d’inverno, di un futuro molto prossimo, nei quali Anna, archivista emigrata in Svizzera, racconterà, in una narrazione avvincente, del suo rientro in Italia, proprio paese di origine. Due sono i motivi che la spingono a compiere questo passo: ritrovare la sorella che non vede da anni e dare il proprio contributo alla tutela degli antichi volumi e delle opere d’arte che in patria rischiano di andare perduti e distrutti.
Siamo nel 2027 e l’Italia è in piena guerra civile; una feroce dittatura dà la caccia a dei fantomatici “Sabotatori” e perseguita la popolazione non allineata con il regime. Ma chi sono in realtà i Sabotatori? Anna si troverà isolata nel castello di Torrechiara, vicino a Parma, senza la possibilità di comunicare con il mondo esterno, con il tempo scoprirà chi sono davvero i Sabotatori. Si troverà a prendere consapevolezza di quello che sta realmente accadendo con il nuovo regime dittatoriale e, attraverso confronti con i militari, assistendo a barbarie, subendo perquisizioni, vivendo in un clima ostile e di isolamento, rielaborerà un personale risveglio.